Bibliografia Vichiana I

450

TÒDESCHim - MORELLI - GRASSI

Tenere presente infine che nel 1823 Giuseppe Todeschini da Vicenza (1795-1869) scriveva, contro quella del Capei citata qui appresso (p. 455), e quindi in senso antivichiano, una dissertazione sullo stato della plebe romana nei riguardi del ius conubii : dissertazione che Bartolomeo Bressan asserisce diversa da quella sullo stesso argomento pubblicata dal medesimo Todeschini nel 1855, presso il Bianchi di Padova, in un opuscolo per nozze Bertolini-Pizzati. Sul Talia, Croce, Estetica , p. 393; Problemi di estetica, p. 398.—Del Bressan v. la prefazione agli Scritti su Dante del Todeschini ( Vicenza, Barato, 1872), I, pp. xi e xxxv. 2. I. Morelli. Èda aggiungere qualche parola a ciò che s’è già detto di lui (pp. 137 e 273). Il 18 agosto 1813 informava il Villarosa che le carte del padre Francesco Carlo Lodoli, tra le quali, per attestazione del Nostro ( Opp ., V, 73), si sarebbero dovute rinvenire lettere vichiane, erano andate a male «per guasto di pioggia». In altra lettera dell’ll maggio 1816 dava notizia che nel convento di San Michele di Murano si serbavano molti manoscritti dei lavori inseriti nella Raccolta del Calogerà, ma risultavano mancanti proprio quelli relativi ai primi tredici volumi, nel primo dei quali era comparsa VAutobiografia vichiana (v. sopra p. 63). In altra del 18 luglio del medesimo anno annunziava di possedere l’autografo dell’ancora inedito studio condotto da monsignor Diego Vincenzo Vidania intorno al Codice giustinianeo : autografo che, passato poi nella Marciana, che lo possiede tuttora, potrebbe gettare qualche luce sulla cortese polemica tra 1’ autore e il Nostro (v. sopra p. 168). In più lettere successive forniva ragguagli dell’opuscolo del Mei ricordato sopra (pp. 273-76). E finalmente il 1° agosto 1818 scriveva : « Vedrò volentieri ciò che si pubblicherà del Vico, che sempre più mi esalta». Cfr. Lettere al Villarosa, citate più oltre, pp. 253-81. 3. G. Grassi. Circa il Piemonte, non si può, per questo periodo, ricordare altro se non che la contraddizione in termini d’un Vico che pensa bene e scrive male (v. sopra p. 424) venne consacrata altresì alla pagina 85 del Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana del torinese Giuseppe Grassi (1779-1831): un libro che, studiato ancora nelle scuole italiane negli ultimi anni del secolo scorso, fu pubblicato prima-