Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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esposti come i maschili all’ impero della socialità ed all' emulazione col vestire delle classi più elevate. Sennonché vanno anch’ essi cadendo in disuso per l’invadenza della grando industria coi suoi tessuti, coi suoi filati, coi suoi cataloghi, coi suoi fastidiosi commessi, e per l’influenza della vita d’ emigrazione. Ai nostri giorni , ima contadina che attende dal marito emigrato il biglietto d’imbarco, più che la visione fantastica di nuovi paesi e di genti nuove, più che l’allettamento d’ un mondo meno circoscritto, pregusta nell’intimo 1’ orgoglio indovinate un poco ? Del cappello da signora. Sicuro ! il cappello che inizierà la trasformazione radicale del suo vestire rusticano. Basta , in verità, vedere la fotografia d’ una qualunque dello nostre emigrate, per provare un senso di ragionevole disgusto, e qualche volta di pietà, dinanzi alla goffaggine della “ miss „ o della “ lady „ improvvisata. Che volete ? Fa pena vedere delle ragazze o dello donne bellocce e simpatiche talora balle davvero sfigurate, deformate , ridotte a manichini carnascialeschi da far ridere i polli. Fortunatamente, al ritorno in patria (ove abbia luogo) esse smettono il vestito “ all’uso d'America „ e lo smettono forse per un istintivo rispetto alla tradizione , se non pure perchè intuiscono la dissonanza fra le fogge d’oltre Atlantico o Tinscenatura dell’ambiente nativo. Ma il gradevole vestito, il vestito pittoresco d’altri tempi non l’indossano più : quelle vecchie fogge dei vecchi tempi sono destinate ai musei etnografici a rappresentare nella perpetuità solenne della vita dei popoli una tappa della storia del costume. L’incivilimento si fa strada con. chiara tendenza all’ uniformità. Non certo ci dorremo di quello, ma di questa si, poiché le è implicito il trionfo delia scialbezza e della monotonia. Fra venti o trent’anni, nei nostri paesi, nei nostri campi, nei nostri grandiosi panorama, mancherà dol tutto la gamma vivace e gioconda delle vesti muliebri, leggiadre nella pendula mappa, noi galloni floreali, negli ampi sgonfi della camicia candida, nelle pìccole giubbe stringate che fra la bianchezza dei rustici merletti espongono al bacio del sole la floridezza del seno robusto. Siffatte note di colori stridenti, cozzanti, sfarzosi, saranno cessate ; e l’artista si troverà dinanzi ad una folla grigia che non gli desterà alcuna sensazione particolare nel suo insieme inestetico : tanto vera ed acuta l’osservazione del Richet che “ la stabilità biologica dell’ essere umano “ contrasta meravigliosamente con la sua instabilità sociale „ (467). Ed eccoci ad una domanda arrischiata: Dove sono più belle lo donne nella regione molisana ? Non diremo che il Molise sia una più vasta Sabina. Sarebbe un’esagerazione, e nelle esagerazioni non bisogna cadere. Nondimeno, è forza riconoscerò che nel Contado per peculiari circostanze etniche o naturali —la pianta donna cresce in alcuni paesi più bolla e leggiadra che non in certi altri.