Il Molise dalle origini ai nostri giorni

E passiamo ad argomento un po’ macabro: alla polizia mortuaria. Sino al 1860, per quanto la legge ostasse, non erano infrequenti le inumazioni nelle Chiese e specialmente in quelle dei Conventi rurali, pel motivo che le classi elevate non sapevano rinunciare alle antiche sepolture familiari, e le idee egualitarie non erane diffuse come oggi sono. Al presente non v’ha esempio di ciò, poiché la legge sanitaria fa stretto obbligo del cimitero per tutti i cittadini, ad eccezione dei personaggi illustri cui vengano decretate dal Parlamento speciali onoranze , e dei privati che fruiscono di cappelle proprie edificate a congrua distanza dagli abitati. Tutti i Comuni hanno, perciò, il cimitero; e fra i cimiteri si distinguono per accurata manutenzione, decorose cappelle e monumenti privati quelli di Campobasso, Larino, Agnone, Isernia, Casacalenda, Venafro, Sepino, ed altri non pochi. Nel maggior numero, però, tranne che negli anzidetto il terreno è tenuto incolto e senza un fiore, abbandonato alla vegetazione dei rovi, degli sterpi e dell’erbe grasse. Non vi ha custodia permanente, nè servizio speciale per l’inumazione dei cadaveri; onde, nelle circostanze luttuose, le famiglio devono provvedere alla bisogna mercè operai avventizi, e fra la gente povera sono gli stessi più stretti parenti quelli che assumono la triste e penosa incombenza ! Quando si parla delle condizioni alquanto arretrate della nostra agricoltura, della scarsezza dei nostri commerci, della radezza delle industrie locali, ai suole d’ordinario conchiudere che tutto ciò è dovuto alla tendenza professionistica dello classi borghesi; tendenza che crea molti avvocati , ingegneri, medici , e sottrae molte braccia al commercio, alle industrie ed all’agricoltura. E esatta la diagnosi ? In rapporto al Molise, no. Nel Molise abbiamo presenti 254 medici, 32 ingegneri, 142 avvocati, 8 dottori in agraria, 150 notai, 16 veterinari, 147 farmacisti, 657 Insegnanti d' ambo i sessi, 200 fra periti agrimensori ed esperti, 70 patrocinatori legali: un insieme, cioè, di 1676 professionisti, che rappresentano appena il 4,78 per mille della popolazione presente, la quale ascende a 349.618 abitanti. Ma allarghiamo pure la cerchia dei professionisti, includendovi le persone addette al culto. Il Molise annovera 116 chierici, 19 laici, 529 sacerdoti tra secolari e regolari, 60 religiose: un complesso di 724 individui, che portano la cifra del professionismo da 1676 a 2400 e il rapporto per mille abitanti da 4,78 a 6,85. Il rapporto corrispondente nel Regno, secondo i dati del censimento 10 febbraio 1901 (non si conoscono ancora i risultati del censimento 10 giugno 1911) era di 15; onde, anche tenendo conto dì coloro che, nati, nel Molise, esercitano fuori la l’ispettiva professione, è forza riconoscere che il Molise non dà alle arti liberali ed al culto il contingente pletorico che si suppone.

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