Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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vunqne , e che la meccanica agraria, pur cosi benemerita dol progresso agricolo , lia provveduto finora quasi esclusivamento ai grandi bisogni doll’agricoltura in pianura, ed assai scarsamente si è occupata dell’agricoltura in collina e in montagna. Le macchine , specie quello da raccolta , sono ormai diffuse in quasi tutto il Circondario di Larino, nella pianura venafrana, e nello campagne di Boiano edi Campobasso. Nel resto della provincia e cioè nei buoni duo terzi della stessa —il suolo essendo estremamente accidentato e montuoso, nonché povero di comode strade campestri di raccordo con la viabilità ordinaria, non si può nemmeno pensare all’ eventuale impiego delle macchine; o di macchino non potrà trattarsi se questo non verranno ridotte di peso e di mole, o rese di facile smontabilità. In tali condizioni di ambiente non dipendenti dall’umano volere non è meraviglia che si chieda allo Stato, e questo consenta, la protezione fiscale al grano. Il grano è la produzione prevalente in Italia ; e il regime protezionista, garontondo ai produttori un profitto sia pur tenuissimo, assicura al bilancio statale una cospicua entrata ed all’economia nazionale la continuità della cerealicoltura. Tenuissimo il profitto ? Per noi dei Molise come del resto per tutto il Mezzogiorno, Puglia o Campania escluso— è tale senza dubbio ; dacché il prezzo essendo dato alla produzione dal costo maggioro che questa raggiunge, il costo è maggiore in montagna e in collina, o minore nelle terre in pianura, a causa dell’ impiego generale delle macchino o dell’ agevolezza dei trasporti. I fautori intransigenti del libero scambio, chiusi nei pregiudizi dottrinali od assenti dalla vita pratica dello campagne , esaltano il progresso agricolo raggiunto dalla Germania e dalla Francia , e rimproverano all’ltalia il protezionismo, dal quale appunto Francia e Germania derivano 1’ alto grado di prosperità. L’ ltalia secondo costoro dovrebbe emulare siffatta prosperità ed eliminare il protezionismo ; e cioè conseguire la stessa finalità, non con 10 stesso mezzo , ma con mezzi diametralmente opposti. Il trionfo del1’ assurdo. Per fortuna, gli argomenti che scagliano contro il protezionismo sono improntati ad una grande ingenuità e ad una ignoranza crassa cosi della tecnica agraria, come dello stato attuale dell’economia rurale ; ed hanno perciò scarso o nullo valore. E, ad esempio, un argomento ingenuo - quantunque argomento principe -il seguente : Perchè coltivare le terre dove il costo della produzione è più elevato, e far pagare più caro al popolo il grano, mentre il grano estero costerebbe di meno ? Alla stregua del costo del grano estero, nemmeno le pianare campane e lombarde potrebbero adibirsi alla cerealicultura, malgrado l’alta produzione di Q.li 14,59 od El. 17,76 ad ettaro ; poiché a base di L. 17-19 11 quintale a quanto appunto il grano americano entra nei porti ita-