La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
II. L'ARTE DI LEONARDO
Leonardo sapeva che i termini delle cose non sono linee. La linea che il disegnatore traccia sulla carta è pura astrazione, e rimane soltanto calligrafica, sino a che non suggerisce una veduta reale.
La linea può suggerire due cose : o quello ch’essa contiene o quello in cui essa è contenuta, vale a dire il corpo ch'essa circoscrive o l'atmosfera che limita il corpo. Lo spirito insito in ciscuna linea tracciata per arte è quindi di duplice natura : plastica o pittorica. Se è plastica, se suggerisce la solidità della materia circoscritta, la linea diviene continua, sottile e uguale di spessore in tutta la sua conduttura, senza sbalzi, senza ritorni, senza capricci, così come non fa capricci la materia di un solido. Ma se invece la linea è pittorica, se deve trascurare la forma del corpo, per occuparsi soltanto di suggerire gli scherzi che la luce e l'ombra compiono sulla superficie di un solido, questo rivelando e quello nascondendo, con la leggerezza propria alle qualità senza corpo : ecco allora la linea diviene nervosa, saltuaria, ora sotile ora grossa, ora retta ora spezzata, ora tonda ora ad angolo, sempre interrotta, sempre mutevole, e tanto meglio se sbava.