La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

200 PARTE SECONDA

Eppure egli si sente vicino alla vita, e lama. Delicatezze estreme di fiori e di carni, penombre tremule che si diffondono a sera, energie che si perdono nel mistero, costituiscono la sua « grazia », e formano il suo gusto, dove convergono sogni fantastici e pennello realizzatore.

Perciò, quanto più è immane la sua visione della realtà, tanto più è limitato, timido e tenue il suo gusto. Dai fortunosi viaggi lontani in ogni campo della conoscenza egli ripara in un penombrato rifugio d'arte, e gli confida i segreti del cuore. N’escono pochi accenti squisiti, di bianco e di nero, pure capaci di una parola nuova, sommessa e chiara, breve e pacata, che penetra sino all’intimo delle cose. L’asceta dell’intelligenza ha trovato la sua forma.