La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato
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suggeriva alcuni avvisi utili alla Francia. LI Richelieu rispose non poter nò volere fermarsi, e perciò stimare superfluo mia sospensione d armi, e non avere dal re licenza d’inviare deputati ad un congresso. « Dunque », replicò il Mazzarino, - V. K tiene la guerra per cominciata?’» (I), « Xo, mi contento d’indugiare di venti giorni il mio arrivo in busa, frattanto gii Spaglinoli e gl’imperiali concertino una buona pace, e me la jiroj.lunghino colà». Qualche giorno dopo il Richelieu presentava al Mazzarino k seguenti condizioni: 1" che l’imperatore investisse il Xevers dei due ducati; ’2" che insieme aire ili Francia giudicasse delle differenze rie! Xevers coi duca di Savoia, cui resterebbe il possesso di Trino e di altre terre fino all’entrata di 15 mila scudi; 3° che gl’imperia li sgombrassero contemporaneamente ai Francesi i Originiti e Susa; 4° che Casale fosse vettovagliata, e che Carlo Emanuele som.ministrasse alTesere-ito il grano necessario; 5° che si facesse una lega ili principi italiani a difesa del Xevers; (»" che si effettuasse il trattato di Monzone. disfacendosi tutto quello che era stato operato contro di esso (2). Questi capitoli furono presentati in Alessandria, dove finalmente, dopo infinite pratiche, si erano adunati il Coll alto per ricuperatore, 10 Spinola perla Spagna, il Ihmcirolo e il Mazzarino pel papa, lobate Scaglia per Savoia. Ma benché in sostanza le domande del Richelieu sembrassero ragionevoli, esse dettero origine a quattro difficoltà; la prima fu che a Carlo Emanuele ripugnava l’obbligo di do veicoli cedere il passo ai Francesi, ogni qualvolta occorresse loro di soccorrere il Xevers: la seconda che gli Spaglinoli non volevano udir parola d aver contravvenuto al trattato di Monzone; Interza, che l’imperatore ostacolava ad una lega di principi italiani: la quarta che la Spagna pretendeva di vietare a- ciascun Francese di rimanere ai servizi del Xevers : per conseguenza il congresso si sciolse senza aver concluso cosa alcuna. 13). La Forte di Roma, la quale aveva grande interesse a non lasciarsi sfuggire di mano la direzione delle trattative di pace, timorosa che altra straniera influenza potesse sostituirsi alla sua. prima che questo caso si verificasse, inviò al Cardinal di Ri chelieu il Parici rei o (4) : 11 Richelieu accolse con grande benevolenza, il. Pancirolo, al quale manifestò il -suo vivissimo desiderio della pace. Il Pancirolo offri al Richelieu. da parte dello Spinola, ed in nome del l’imperatore rinvestitura al Xevers entro Io spazio d i 15 giorni (5). a patto che fossero soddisfatte le pretese del Guastalla, il quale chiedeva, oltre uirann.ua pensione, tre terre del Monferrato (6 ; in quanta poi alla vertenza
(1) Vedi Ricotti, Moria d°Ua Monarchia Piemontese. Firenze, G. Barbera edit., 1861, voi. 4 U , pag, 286. (2) Vedi Ricotti, opera citata, voi. 4°, pag. 286-87. (3) 11 Febbraio 1630. Fr. Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania, X. 120, Foglio 85. Doc. XLVIII). (4) 21 Febbraio 1630. Il Vescovo di Xicastro a F. Barberini (Ardi, seg. del Vat., Cifre di Torino, N, 51, Doc. V). (6) 21 Febbraio 1630. Il Vescovo di Nicastro a F. Barberini lArch. seg. del Vat, Cifre di Torino , X. 51, Doc. V) 2 Marzo 1630. F. Barberini al Ballotta (Ardi. seg. del Vat., Cifre di Germania, N. 120, Foglio 76, Doc. XVIII). (6) 28 Febbraio 1030 F. Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania, N. 120, Foglio 66, Doc. XVII). 21 Febbraio 1630. Il Vescovo dì Nicastro a Francesco Barberini (ivi).