La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato
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in quest 1 termini: «Io sono testimone a ine medesimo d diaver adempito tutto ciò che per me si poteva nel procurare la quiete pubblica e nel servire la santità di JN. Signore, ond'altri ha potuto conoscere almeno il mio desiderio della pace et io haver questa ragione di consolarmi che. qualunque sia stato l'effetto, l’opera mia ha corrisposto alla mia obbligazione, spero però che S. B. si compiaccia di rimanerne appagata » (1). Xbn rimanendogli altro da fare, il. Cardinal Antonio parti da Torino il 21 aprile 1630, e si recò a Bologna, edi la pregò ad istanza del Collabo il pontefice d intervenire direttamente, affine di vincere Tostinazione del Bichelieu; uguali sollecitazioni gli erano pervenute dalTambasciatore spaglinolo e dal favelli (2), Il Bichelieu accolse con segnili rispetto Tintervento di S, S, ; ma alle sue preghiere per la restituzione di Pinerolo rispose negat i vomente;, dicendo esser pronto a negoziare la pace a patto che il duca di Savoia rinunciasse alla restituzione di Pinerolo ; in questo caso, come a titolo di favore pel pontefice, avrebbe permesso ai Tedeschi « di conservare i passi della Retina » (8). Il Richelieu andò anzi più oltre, ed immaginando che non sarebbe stata accettata, invitò il papa « a fare apertura di una tregua per ragionare della pace, eccetto Pinerolo, cosa di sbrigarsi esclusivamente fra il re e il duca di Savoia » (4). Avendo la parte avversa rifiutato categoricamente questo partito, il pontefice fece nuove insistenze presso il Richelieu, il quale rispose : «che. per stabilire una pace vera e certa, era necessario che i Francesi conservassero Pinerolo, cosa che non doveva nò poteva troppo dispiacere, essendo un angolo » (5). :|: tNelTeventualità di una rottura totale del negoziato i collegati cominciarono a discutere intorno al miglior modo di guerreggiare; lo Spinola era di parere di stringere Casale, entro cui eran pervenute milizie francesi sotto comando del signor di Tsoras. viveri e munizioni, di vigoroso assedio, affine d’impadronirsene una volta per sempre; Carlo Emanuele divisava invece che si facesse uno sforzo generalo sopra Pinerolo e Susa-, dimostrando che, cacciati i Francesi. dTtalia, Mantova e Casale cadrebbero da loro stesse (6). A risolvere la questione sopragginnse un caso non preveduto. TI signor di Tsoras, vedendosi venire addosso tutto l’esercito spaglinolo, difettando Casale di viveri, favorito dal tempo e dalle pioggie, le quali distruggendo il pome, ridussero gli alleati nell'impossibilità di muoversi, dopo varie scorrerie, tornò carico di prede a Casale. Di ciò levarono alto lamento il duca di Savoia e lo Spinola, o fu per quest’ultimo il colpo deci-
ti 1 ) 19 Aprile 1680. Il Card. Antonio a F. Barberini (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 111, Doc. LXIVb (2) 27 Aprile 1630. F. Barberini al Ballotta (Ardi. seg. del Vat., Cifre di Germania. N. 120, Foglio 124, Hoc. XXXIXI. (8) 14 Maggio 1630. Il Card, di Bagno a F, Barberini (Ardi. seg. del Vat., Cifre di Francia , Codice LXXXVII, N. 73, Doc. XXXVIII). (41 27 Aprile 1630. F. Barberini al Ballotta (ivi). (5) 27 Aprile 1630. B. Barberini al Ballotta (ivi). (6) Vedi Ricotti, opera spesso citata, voi. 4°, pag. 197. 20 Aprile 1630. Fra Valeriano al Card. Legato (Bibl. Barberini, Cod. LXXII. 40, Foglio 122-24. Doc. LXXI.