Un poeta dialettale friulano, imitatore del Béranger

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Unissima, per quanto inconscia, dello Zorutti: arte die nessun discorso generale sull'opera di lui varrebbe a dimostrare meglio della disamina che ne abbiamo fatta. Il che ci valga di scusa se è riuscita troppo minuziosa e sottile.

IV.

E veniamo alla seconda poesia, il mio protelor, o il protelor, come s’intitolava meno Itene la prima volta che fu edita: una imitazione evidentissima del Sénateur del Béranger, del (pialo conserva, oltre che la tela generale e parecchi particolari, anche gli ottonari a rime alternate tronche e piane, come in francese femminine e mascoline. In ambedue le canzoni abbiamo un placido marito che tesse affettuosamente, e direi quasi affannosamente, le lodi dell’amico di sua moglie, e, dal giorno che le fu sposo, anche suo affabilissimo protettore; in ambedue le canzoni, il magnanimo marito narra con riconoscenza come il protettore conduca sua moglie a divertimenti, come complimenti lui per istrada, come si serva della carrozza a loro vantaggio, come gli assista la moglie ammalata. Infine tutt’e due le canzoni terminano ponendo in bocca al bonomo parole assa i ingenue di confessione, e d’un effetto comicissimo. Anche il ritornello è sostanzialmente lo stesso. Ma di questa chanson, come abbiamo accennato, esiste un’altra imitazione, quella del Brofferio, che la scrisse (almeno cosi è datata) il 2 febbraio 1831, un paio di mesi prima di essere rinchiuso nelle carceri correzionali, per la nota congiura. Potrebbe esser questa la fonte diretta dello Zorutti ? Il Brofferio ha mutato alcuni particolari ed altri no ha