Битеф

risco solo all’ltalia), che sviluppa fino al limite tutte le possibilità di una dinamica espressiva basata unicamente sulla costruzione sempre rinnovata del linguaggio. La sorpresa, infatti, ohe ogni spettacolo di Mario Ricci suscita in quegli spettatori che seguono la sua produzione è originata da questa sorta di verginità di ogni suo lavoro. Da Swift a Shakespeare, da Joyce la questo Melville, la sorniona fantasie di Mario Ricci è stata capace di manipolare le pagine più impegnative della letteratura con la tranquilla serenità del bambino che non rispetta minimamente i suoi giocattoli perché unicamente impegnato a produrre «segnali» sui propri. Ma a livello razionale e poetico, questa serenità infantile diviene saggezze, lingua, fonte di comunicazione, capacità di stabilire rapporti semplici ed elementari la cui peculiarità è quella di lasciare circolare in assoluta libertà il personaggio, come all'interno di una festa popolare nella quale ogni scelta personale può realizzarsi tra le mille suggestioni offerte al suol partecipanti. Questo «teatro-gioco», con le sue strutture semplici e il piacere scoperto di offrire la meccanica della costruzione degli oggetti, della storia, dei movimenti degli stessi attori, nasconde in realtà un raffinatissimo lavoro di analisi tematica, di serrata combinazione di materiali espressivi, di conflittualità drammatiche; che non è tuttavia mai fine a se stesso, bensì una sorta di «riproduzione», addirittura in senso biologico. Ciò che conta, credo, in questo teatro è appunto solo il gusto dela vita nascente: collocare un suono, un’immagine, un personaggio all'lnterno di una materia, o considerare la materia in sé con suoni peculiari e immagini proprie, e assistere e far assistere al formarsi di nuovi corpi, nuove relazioni, nuove combinazioni. Qui, la storia del capitano Achab e dei cuoi marinai, e deH’oceano e della balena bianca e della ricerca forsennata che prende Achab e lo trasporta fino nelle viscere dell’oceano, lui e tutta la ciurma trascinata dalla sua follia, si risolve in un alternarsi di immagini che prendono corpo Luna dall'altra; vele che divengono schermi su cui scorrono immagini di un filmato tra le quali si muove Achab con un’enorme gamba di legno, e attori con la testa di pesce che giocano a carte con il capitano pazzo, con movimenti che fanno sembrare il palcoscenico un fondale marino; e fondali di scena che divengono il corpo Immenso della balena che Inghiotte ogni cosa e poi si apre per mostrarci Achab sullo sfondo di stampe e disegni popolari in pose da scopritore o da marinaio in taverna; e, infine, un grande foglio di carta che gli

attori piegano come abbiamo fatto mille volte da bambini per farla diventare una barca su cui si imbarcano i marinai per la loro ultima awentuar. Non è facile descrivere una slmile kermesse popolare. Bisogna «entrarci» e poi venirne fuori, ma da soli, perché nonostante le suggestioni innumerevoli nessuna «storia», nessun «contenuto» definito e tranquillizzante viene offerto allo spettatore... (Edoardo Fadini, Teatro, 18 februar 1972)

spettacoli realizzati da mario ricci 1963 «MOVIMENTO NUMERO UNO PER UNA MARIONETTA SOLA» e altri brevi pezzi, (collaborazione di Pasquale Santore e Nato Frascà) 1964 «MOVIMENTO PER UNA MARIONETTA SOLA NUMERO DUE» (collaborazione di Gastone Novelli) 1965 «BALLETTO A DUE» (collaborazione di Franco Libertucci) «MOVIMENTO UNO E DUE» (nuova versione) «A» di Gianni Novak «PELLE D’ASINO» di E. Pagliarani e A. Giuliani materiale scenico di Gastone Novelli «FLASH FICTION» di Mario Ricci «Por NO» materiale scenico di Achille Penili «VARIETÀ» di Mario Ricci «TANTO FRAGILI NON SI ENTRA NEL UFFICIO DEL CAPITANO» (collaborazione di Gianni Novak) 1965 «SALOME» materiale scenico di Claudio Previtera «VARIETÀ» «SACRIFICIO EDILIZIO» materiale scenico di Carlo Cego «1 VIAGGI DI GULLIVER» materiale scenico di CLAUDIO PREVITERA 1967 «EDGAR ALLEN POE» materiale scenico di Claudio Previtera «ILUMINAZIONE» di Nanni Balestrini materiale scenico di Umberto Bignardi Filmati di Giorgo Turi, Roberto Capanna, Bignardi, Ricci

1968 «JAMES JOYCE» materiale scenico di Carlo Montes! e Mario Romano 1969 «IL BARONE DI MUNCHHAUSEN» materiale scenico di Previtera, Montesi Romano 1970 «RE LEAR: DA UN IDEA DI GRAN TEATRO DI WILLIAM SHAKESPEARE. materiale scenico di Previtera, Montesi, Romano Films John Rose, Ricci 1971 «MOBY DICK» materiale scenico Previtera, Montesi, Romano Films Guido Cosulich, Rìcci

biografia di maria ricci Nato nel 1932, Mario Ricci si trasferisce a Parigi nel 1959 dove, come corniciaio, lavora nell’atelier di Roman Weingarten; frequenta i ’teatranti’ della 'rive gauche’. Nel 1961 va a lavorare a Stoccolma al Marionetteatern di Michael Meschke. Rientra a Roma alla fine del 1962. In casa del critico d'arte Nello Ponente, con la collaborazione di Pasquale Santoro e Nato Frascà, allestisce il suo primo spettacolo la notte del Capodanno 1963. Nello steso anno realizza altri due spettacoli di marionette e oggetti che rappresenta in Gallerie d'Arte, in case private, nella sua stanza di Viale Somalia. Nel 1964 trasforma un ex stalla, ex bottega di marmi in teatro (per modo di dire: 34 posti), prima realizzazione del genere In Italia, l'aiuta sua moglie e due o tre amici ’pazzi’. Contemporaneamente fonda il GRUPPO DI SPERIMENTAZIONE TEATRALE ORSOLINE 15 (Orsoline 15 si chiama anche il teatrino-club che è il nome del vicolo dove si trovava). Nel Maggio del '67 per mancanza di fondi (cioè cambiali in protesta, ecc) chiude il teatrino di Vicolo dele Orsoline 15. Febbraio 1968 apre l’attuale sede del gruppo: Teatro Abaco. Collaborano a questa nuova 'opera'; ANGELA DIANA, TONINO CAMPANELLI, CLAUDIO PREVITERA, LEBORAH HAYES, MARIO ROMANO, CARLO MONTESI, GABRIELLA TOPPANI.

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