Bibliografia Vichiana I

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LEOPARDI - CRI STI ANO PELO - TORTI - VALERI - MARZOCCHI

luogo (sezione quarta, capitolo secondo, paragrafo 11, numero 3), ritorna in Vincenzo Gioberti. Cfr. Leopardi, Opere , ediz. Flora (Verona, Mondadori, 1937 e anni seguenti), 111, 633; IV, 1200, 1210, 1213-14; I, 907. Altre tracce di efficacia vichiana nelle idee del Leopardi scorgono Romualdo Giani, L’estetica nei « Pensieri » di Giacomo Leopardi , 2 a ediz. (Torino, Bocca, 1929), passim , e Giovanni Rossi, Giambattista Vico e Pietro Verri nel pensiero di Giacomo Leopardi (Rivista d’ltalia , anno XIII, fascicolo I, gennaio 1910, pp. 5-22). Vichiano inoltre si mostra il cantore di Silvia nel suo « senso assai profondo della poesia e del suo carattere classico e, insieme, sentimentale e nel considerare pura e vera forma di quella la lirica » (Croce, Estetica , pp. 398-99). Per un raccostamento dei giovanili Affetti di un disperato vichiani ( Opp ., V, 313-17 e v. sopra pp. 103-104) alla lirica leopardiana cfr. F. Nicolini, Giovinezza di G. B. Vico 3 , p. 124. E finalmente, circa un giudizio del Leopardi sulle coincidenze tra il Vico e il Niebuhr, v. più oltre capitolo secondo, paragrafo 11, numero 4. 5. G. M. Cristianopulo, F. Torti. Se ragioni di mera compiutezza bibliografica costringono, dopo un Giacomo Leopardi, a mentovare un oscuro Giovanni Maria Cristianopulo, che discorre del Vico in una lettera scritta il 5 febbraio 1812, da Loreto, al Villarosa, merito intrinseco induce a consacrare qualche riga al perugino o, più esattamente, bevagnese Francesco Torti (1763-1842). E ciò, non tanto perché il Torti ricorda il Vico nel Dante rivendicato, quanto perché ne aveva già applicato giudiziosamente alcune idee nel Prospetto del Parnaso italiano (1806-1812) : per esempio, a proposito del secentismo, nel bel capitolo sulla poesia burlesca, nell’altro sulla lirica, in un parallelo tra Omero e Dante, considerati poeti originali dell’umanità, e così via. Sul Cristianopulo, Lettere al Villarosa citate più oltre, pp. 121-22; sul Torti, Ciro Trabalza, Della vita e delle opere di F. Torti di Bevagna (Bevagna, 1896) ;B. Croce, Problemi di estetica, pp. 423-24 in nota. Del Dante rivendicato, v. edizione Trabalza (Città di Castello, Tapi, 1921), p. 143 ; del Parnaso italiano, ediz. di Firenze, 1828, 11, 72-74, 75-77, 144-48; 1, 56-57. 6. G. Valeri, C. Marzucchi. Una breve fermata è da fare a Siena, nella cui Università insegnavano due caldi ammiratori del Romagnosi, dalle cui opere vennero condotti a studiare quelle del Vico: il grossetano Giovanni Valeri (1775-1827), professore di diritto penale, e il senese Celso Marzucchi (1800 • 1877), grande amico del Giusti, che gl’ indirizzò più lettere, professore di diritto civile, destituito nel 1832 per appartenenza alia