Bibliografia Vichiana I

CAPITOLO SECONDO FUORI D’ ITALIA

I IN FRANCIA

1. C. Fauriel. Claudio Fauriel (1772-1844), il noto amico e corrispondente del Manzoni, è, tra gli scrittori francesi del secolo decimonono, il primo forse che studiasse il Vico direttamente sui testi, come, tra Taltro, prova il fatto che tra le sue carte, serbate nella Biblioteca dell’lnstitut di Parigi (numero 2386), esistono dodici fogli autografi, recanti la data del 23 termidoro anno VII (10 agosto 1799) e contenenti, in italiano, estratti dalle Degnità, dalla Metafisica poetica, dalla Logica poetica e da altre parti della seconda Scienza nuova. Nel 1811 il Manzoni gli scriveva da Milano di sapere ove trovare « une fameuse pièce», utile per il lavoro che il Fauriel andava conducendo su Dante e le origini della lingua e della letteratura italiana ; un lavoro nel quale non si manca di parlare del Nostro. «Ce n’est soggiungeva il Manzonirien moins qu’une lettre de Vico su Dante », ossia certamente quella, allora ancora inedita, a Gerardo de Angelis del 25 decembre 1725 ( Opp ., V, 195-200). « Cuoco Fa donné à Bossi », cioè al letterato e pittore lombardo Giuseppe Bossi (1777-1815), reduce allora da Napoli, ov’era stato ospite del Cuoco : «et Bossi me Fa promise». Il 24 ottobre 1817 l’allora giovane Guizot (1787-1874), sollecitando il medesimo Fauriel a dargli un articolo per le Archives philosophiques, aggiungeva ; «Si vous avez aussi le temps de penser à Vico, ce sera merveille».