Bibliografia Vichiana I

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HUMBOLDT ■ KOTZEBUE

laiime de Humboldt et Catherine de Humboldt, Lettres à Geauffroy Schweighauser (Paris, 1893), p. 217. Cfr. inoltre Croce, Estetica , pp. 362-67. 3. Polemica Kotzebue-Cuoco. Nel 1804 un inglese s’era vantato d’avere trovato la proprietà d’una sfera magnetica nuotante nel mercurio di rivolgersi intorno al proprio asse e d’indicare, per tal modo, la latitudine e la longitudine : scoperta, per altro, che i francesi s’erano affrettati a rivendicare, citando al riguardo le Effemeridi geografiche del 1803, pubblicate col nome di Giovati Giorgio Busch (1728-1800). Da ciò aveva preso occasione il Cuoco per inserire nel Giornale italiano del 6 ottobre 1804 un articoletto nel quale aveva parafrasato, e fatto seguire da una chiosa di natura nazionalistica, quel passo dell’ Autobiografia ( Opp ., V, 34-35) in cui il Nostro riferisce un « ragionamento » tenuto da lui, intorno al 1710, nella casa napoletana di don Lucio di Sangro, non senza proporre un esperimento a cui s’è già accennato nella prima parte del presente lavoro (p. 121). Lo si sarebbe dovuto attuare diceva il Vico con certe « caiamite poste in punta ad aghi alquanto lunghe», e in luoghi ove l’ago calamitato tendesse maggiormente a ergersi verso lo zenit: con P avvertenza che, se l’esperimento fosse riuscito, si sarebbe potuta avere « la misura certa della lunghezza delle terre, che cotanto si va cercando per portare alla sua perfezione la geografia ». Codesto articolo cuochiano capitò sotto gli occhi di Augusto von Kotzebue (1761-1819), il quale ne tolse a sua volta occasione per osservare nelle sue Erinnerungen einer Reise nach Rom und Neapel (Berlino, 1805), 11, 227, a proposito del diritto di priorità che le varie nazioni usano rivendicare nei riguardi di molte scoperte scientifiche, che, « se per esempio un inglese espone come sua scoperta il fatto d’una sfera magnetica » ecc. ecc., i francesi gridano sübito : perché ciò si trova già nelle Effemeridi geografiche del Busch dell’anno 1803 »; —e gl’italiani, a loro volta:—«Ciò può essere ; ma lo si trova già nella vita d’un certo Vico, che fu stampata pel 1730 » (sic). Senza dubbio, si potrebbe domandare se il drammaturgoromanziere-viaggiatore tedesco non avesse sentito parlare mai dell’autore della Scienza nuova, nemmeno durante le sue dimore romana e napoletana. Ma, anche nell’ affermativa, non