Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

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Libro VII. Dal 1901 al 1914.

anni, quantunque per la grave età fosse impotente alle fatiche, pure (così appunto fu detto di lui) la sola sua ombra bastava a proteggere i Nostri e renderli accetti al popolo. Egli sì era guadagnato, presso ogni classe di persone, tanta autorità, che non si potrebbe credere ; oltre all’ essere erudito in molte materie, e insieme valente oratore, aveva gran zelo per la salute delle anime e con esso una sì gran prudenza in ogni operazione, e massime nelle parole, che nessuno offendeva e si faceva amare da tutti. Dopo la morte del P. Lombardini non accadde alcuna novità in quella casa, finché fu unita alla missione croata, come più sotto diremo. 2. Passando a Ragusa, subito ci si offre a narrare la morte d’ un altro carissimo vecchio, il quale dal 1852 fino al 1902 fu quasi sempre in quella città, e si acquistò grandi meriti verso di essa. Questi è il molte volte nominato P. Giuseppe Adelasio, uomo prudentissimo, d'animo sincero e cuor grande, il quale dal P. Viscardini, suo maestro nel noviziato, era stato assai bene imbevuto dello spirito della Compagnia, e da questo spirito si lasciò poi governare in tutte le sue azioni fino al1’ ultimo respiro. Le memorie di Ragusa, in questi ultimi anni, versano spesso intorno all’ abitazione dei Nostri, incomoda per una comunità religiosa più che non si potesse tollerare, se non avesse avuto il vantaggio di comunicar con la chiesa. Il governo austriaco, cui apparteneva, non la voleva nè vendere né acconciare, onde que’ nostri Padri e fratelli ebbero a soffrire non poco. Finalmente nel luglio del 1907 ne uscirono, e presero a pigione per la seconda volta la casa Uzovic, quella che ha l’ ingresso di fronte al muro laterale della chiesa ; anche questa angusta e incomoda, ma in paragone della prima, molto migliore. Nel 1910 poi si potè finalmente comperare dal governo la casa abbandonata nel 1907, nella quale si tornò ad abitare per la terza volta ; e si vendette la villa di Gravosa. La casa fu allora fatta più comoda e più ampia. Quanto ai ministeri spirituali, non par che in questi anni vi fossero novità. Solo non corrispose, come negli anni passati, il frutto alle fatiche, e si vide crescere nel popolo la freddezza per gl* interessi dell’ anima e scemare la frequenza dei sacramenti, anzi illanguidire la stessa fede : il che pare dipen-