Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

Capo XI. U Albania.

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ospiti in nostra casa una buona parte degli ufficiali e soldati austriaci, e da principio anche alcuni dell’impero germanico: tutte persone amiche, da cui non si ebbero dispiaceri di sorta, anzi servizi e cortesie. Il governo internazionale si mostrò amico a noi e in generale agli ecclesiastici cattolici. In autunno sì ripresero le scuole del seminario e del collegio, e si proseguirono i soliti ministeri. Presentemente i pòveri Albanesi (non parliamo di politica, ma degl’ interessi eterni e divini delle loro anime) si trovano in un momento critico assai. In quel paese c’ è ora, non meno di prima, bisogno urgente dell’ opera della Chiesa e de’ suoi ministri. Voglia Iddio far sì che in Scutari e fuori sorgano giorni di pace e di vera libertà per la santa Chiesa cattolica, nostra Madre, da cui solo si può sperare salute! Tutte queste guerre furono di grave danno alla missione volante. Fuori di Scutari, fu nella maggior parte delle terre abitate da cattolici albanesi, o strepito d 1 armi, o desolazione, o disordine e anarchia. In tali circostanze ognun vede quanto poco possa aver luogo la voce del missionario. Tuttavia i missionari di Scutari non cessarono di soccorrere coi loro pacifici ministeri, in quei luoghi e in quei modi che poterono ( eccetto il tempo dell’assedio della città), le sventurate popolazioni. ! Padri della residenza di Scopia, caduta la città ( nell’ ottobre del 1912) in potere dei Serbi, tra per 1’ intolleranza de’ nuovi signori, c per le continue guerre, dovettero contentarsi di esercitar i loro sacri ministeri nella città. Fu perdita gravissima per que’ nostri Padri la morte (avvenuta il 25 del passato gennaio) del P. Domenico Pasi, già Superiore della missione volante, due volte Rettore del collegio pontificio e recentemente Preposito della provincia. Aveva fin da’ suoi più verdi anni consecrato se stesso all’ Albania, ove passò quasi tutto il resto della sua vita. Fu religioso esemplare, umilissimo, missionario zelantissimo, uomo di sacrifizio, com’è noto a noi tutti, d’una gran rettitudine, che altro non ravvolgeva in mente fuorché sempre nuove industrie onde recar salute alle anime. Ci consola il pensiero che dal Paradiso potrà aiutare 1’ opera de’ nostri Padri e fratelli ancor meglio che non avrebbe potuto fare in terra. (1 )

(9 Altre notizie di quest’ uomo segnalato per più riguardi si danno nell’ appendice, pag. [l93].