Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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I Veterinari nel Molise non sono più di 16, ed ognuno può considerare quanto sia grave la deficienza numerica di tali proiessiouisti , in una provincia dov’è fulcro delleconomia l’agricoltura, della cui prosperità sono fattori indispensabili l’allevamento e il mantenimento del bestiame. Come spiegare lo scarso numero di Veterinari? La causa generica, a nostro avviso, die può non attrarre i giovani alla zooiatria è la scarsa considerazione che riscuotono nelle classi agricole i cultori di tale disciplina. Le classi agricole, da secoli, sono asservite all’empirismo, in quanto fanno più caso del suggerimento, dei consigli, delle ordinazioni di un qualsiasi pratico di campagna, di un vecchio esperto o d’un maniscalco, che della diagnosi e della prognosi d’un tecnico autentico. L'esercizio abusivo della zooiatria deve essere represso con la massima severità, se si voglia come sarebbe desiderabile estirpare la mala consuetudine e conferire credito e prestigio ai Veterinari presso le masse rurali. II legislatore, invece, non prima del 1888 parve avvedersi dell’ esistenza dei Veterinari: ed in modo assai timido e remissivo, poiché mentre istituiva la funzione di Veterinario provinciale (onorifica e cioè senza stipendio), dava ai Prefetti la facoltà non 1’ obbligo d’imporre ad alcuni Comuni la condotta veterinaria, sia isolatamente, sia in consorzio: facoltà di cui i Prefetti fecero parco uso per non oberare lo finanze comunali. La professione limitata perciò quasi esclusivamente all’esercizio privato non offriva uè illusioni nè garanzie economiche ; onde il legislatore, rimediando allo incongruo disposizioni emanate nel 1888 , con legge 26 giugno 1902 rese obbligatoria ai Comuni la condotta veterinaria isolata o consorziale, e con la legge 27 aprile 1911 estese alla classe dei Veterinari le disposizioni relativo allo stato giuridico degli altri sanitari conforme il testo unico approvato con R, D. 1° agosto 1907. Il Molise veramente ciò va constatato non attese la leggo del 1902 per attuare le condotte anzidetto; ma ne fece un primo esperimento in dipendenza della legge del 1888: esperimento che diede quei risultati che può dare una istituzione improvvisata, imprecisa, rudimentale, non compresa da coloro che dovrebbero direttamente fruirne. La legge del 1902, invece, ha attenuato parecchi difetti in ordine allo circoscrizioni delle condotte preesistenti, ed è valsa sopratutto a confermare o propagare il convincimento dell’ utilità dell’ importanto servizio. Si hanno presentemente, nell’ intera provincia, 16 Consorzi, dei quali 11 con titolari e 5 vacanti: vai quanto diro che ogni Consorzio rappresenta in media un aggruppamento di oltre otto Comuni: circoscrizione troppo vasta perchè vi si possa apprezzare con equo criterio l’efficienza della istituzione ed il valore reale del titolare. Bisognerà giungere per lo meno ai Consorzi mandamentali, o cioè alla duplicazione di quelli esistenti : “ minimum „ indispensabile pel motivo che il Veterinario non deve limitare il proprio còmpito all’esercizio clinico. ma dove essere alla testa del movimento economico-industriale della