La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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L'ARTE DI LEONARDO 177

lenque mezzo, non avanza dal piano verso l'osservatore, e invece retrocede se ne allontana sfugge e si sperde in una visione remota, perchè l'artista ha guardato non tanto al pieno dei corpi quanto al vuoto atmosferico : allora l'effetto non è più di rilievo, ma è anzi il contrario, l’effetto pittorico.

Parimenti nella scultura. Se una statua a tutto tondo è posta davanti un piano unito e solido, come una parete liscia, essa ottiene effetto di rilievo nel massimo grado : il chiaroscuro della natura dà un'assoluta prevalenza al chiaro sull’oscuro, raggiunge l'estremo della potenza, della determinazione, della solidità. Ma se la medesima statua viene racchiusa in una nicchia, subito il rilievo si attenua, il chiaro non predomina più incontrastato sull’oscuro, anzi le ombre proiettate dalle pareti della nicchia invadono le zone dei chiari, e giungono a prevalere. Vien meno l’effetto di un corpo tondo ben solido, e appare un'immagine fusa nell’atmosfera che avvolge, connaturata con essa. È avvenuta cioè una vera e propria immersione dell'immagine nell'atmosfera. Con il risultato di mutare l’effetto scultorio in effetto pittorico.

Ed ora ricordate: la «Creazione di Adamo » di Michelangelo e la «Vergine delle rocce» di Leonardo. Nella « Creazione di Adamo », dal fondo di base (la volta), le immagini si avvicinano all’osservatore, tanto da apparire statue a tutto tondo sopra una parete liscia. Nella « Versine delle rocce» per contro, le immagini si ritraggono lontane, s'immergono nell'atmosfera, comprese entro la grotta, a guisa di nicchia o caverna. Effetto di rilievo dunque nel primo caso, ma non più effetto di rilievo nel secondo, bensì di rarefazione della solidità dell'immagine plastica, connaturata con l'atmosfera, insomma effetto pittorico.

Le due pitture di Michelangelo e di Leonardo non potrebbero dunque apparire di carattere più nettamente opposto, anche

VENTURI 12

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