La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

L'ARTE DI LEONARDO

La «Sant'Anna», la più grandiosa certo delle invenzioni rimasteci di Leonardo, raccoglie nella piramide ideale sovrapposte l'una all'altra le immagini. Qual mezzo migliore pei suggerire il volume invisibile del gruppo? Grandeggiano le figure în uno spazio limitato, anche se di luce avvolgente. Qual mezzo migliore perchè la fantasia dell'osservatore senta tutta la limitazione dell’universo di fronte all’apparizione di così grandi immagini, e cerchi oltre i limiti della cornice lo spazio sufficiente a comprenderle ? Nè basta. Lo sfumato, abolendo i limiti netti, e il moto, non precisando i punti di arrivo e di partenza, dànno la sensazione che i corpi, per se stessi grandi, continuino attorno. Le varie parti dei corpi non distraggono per sè l’attenzione; non un capello, non una veste interessa per sè; non un ormamento, non una piacevolezza sì permette il pittore. La profonda serietà del suo animo riduceva la perfetta conoscenza della realtà alla sua visione teorica. E da questa condizione di spirito risorse in Italia l’idea del monumentale. Persino frate Pietro da Novellara si meravigliò che nel cartone della « Sant'Anna » l’opera risultasse sì grande da un cartone sì piccolo. E come lui; tutti se n'accorsero in Italia. Sotto l'aspetto della grandiosità, Leonardo continua l'aspirazione delle generazioni fiorentine dal Brunellesco in poi, sa correggerle là dov'erano manchevoli, sa risolverne i problemi proposti ma insoluti. Ed apre agli effetti monumentali ogni possibilità. La «Sant'Anna» mise di moda le composizioni piramidali, che presto riapparvero per opera di Raffaello, Fra Bartolomeo ed altri molti; e suggerì sopra tutto il criterio geometrico per sintetizzare la realtà. In questo senso, poichè il desiderio del monumentale sta alla base di tutta l’arte del Cinquecento, è giusto dire che Leonardo ne fu il fondatore. Solo questo aspetto dell’arte di Leonardo fu d'altronde inte-

gralmente compreso e seguito.