La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
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LA VISIONE DELLA NATURA 23
perchè è minore dell’ombra ; la terza sono le ombre principali; e rimane nell’ ultimo una mediocre oscurità confusa » (1).
Le varietà della luce egli raggruppa in quattro categorie :
«I lumi che illuminano i corpi opachi sono di quattro sorta, cioè universale, com'è quello dell’aria che è dentro al nostro orizzonte; e particolare, com'è quello del sole, o di una finestra, o porta, o altro spazio; il terzo è il lume riflesso ; quarto è quello il quale passa per cose trasparenti, come tela o carta e simili, ma non trasparenti come vetri, o cristalli, od altri corpi, i quali fanno il medesimo effetto, come se nulla fosse interposto infra il corpo ombroso ed il lume che lo illumina » (2).
Anzi considera l'osservazione sulla luce trasparente come una sua scoperta :
« I quattro accidenti delle ramificazioni delle piante sono questi, cioè : lustro, lume, trasparenza ed ombra ». La trasparenza « è d’ importanza alla figurazione delle piante, benchè dinanzi a me non è stata usata, che ce ne sia notizia » (3).
« Le foglie delle piante per essere trasparenti non mandano integrali tenebre alle foglie da loro ombrate, ma mandano ombre di piccola oscurità che acquistano bellezza di verde... Tutte le erbe e foglie dell'albero interposte infra l'occhio ed il sole sono vedute per trasparenza aiutata dal lume del sole, la qual trasparenza è in suo sommo grado di bellezza di verd., ed è di più virtù de’ raggi solari, che dall’opposita parte l’illuminano, che per suo naturale colore » (4).
Nei riflessi di luce, Leonardo ama la presenza d’un solo colore :
« Nessuna cosa dimostrerà mai il suo proprio colore se il
(1) Trattato, B. 423. (2) Trattato, B. 650. (3) Trattato, B. 839. (4) Trattato, B. 881.