La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
32 PARTE PRIMA
La prospettiva dunque de’ colori poteva essere in parte sostituita dal moto dell’occhio ; ma il moto dell’occhio impediva la contemplazione pura e semplice dell’opera d’arte. Occorreva trasportare quel moto dall'occhio all'opera d’arte, tradurlo in colore. Onde consegue: «la prospectiva, la qual s’astende nella pictura, si divide in tre parti principali, delle quali la prima è della diminutione che fan le quantità de’ corpi in diverse distantie; la seconda parte è quella che tracta della diminution de’ colori di tali corpi. Terza è quella che diminuisce la notitia delle figure e termini, che ànno essi corpi in varie distantie » (1). E altrove:
« Come sono di 3 nature prospective : la prima s'astende intorno alla ragione del diminuire (e diciesi prospettiva diminuitiva) le cose che si allontanano dall’ochio ; la seconda contiene in sè il modo del variare i colori che si allontanano dall’ochio; la terza e ultima s'astende alla dichiaratione come le cose devono essere meno finite quanto più s'alontanano; e nomi fieno questi :
prospetiva liniale
prospetiva di colore
prospetiva di speditione » (2).
Toccò ai grandi coloristi del Cinquecento d’ identificare prospeitiva di colore e prospettiva di spedizione. Tutto vede Leonardo con esattezza trionfale; vede il colore, ma, perchè non lo sente, non può intendere le possibilità. Dall’ universale visione della natura, egli trae i soli elementi che si confanno al suo gusto.
Îl suo gusto, cioè le sue preferenze artistiche, sono l’effetto del rapporto ch'egli trova fra la propria visione e le secolari tradizioni della pittura fiorentina, da cul è stato educato all’arte. Spontaneo, come fanciullo, Leonardo abbraccia tutto
(1) G., 53 v. Richter, 16. Trattato, B. 479. (2) Richter, 14.