La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
42 PARTE PRIMA
l’opera. La prospettiva aerea è lontana da lor opera. Non possono figurare i corpi trasparenti; non possono figurare i luminosì, non linee reflesse, non corpi lucidi, come spechi e simili cose lustranti, non nebbie, non tempi oscuri e infinite cose che non si dicono per non tediare. Ciò che l’à, è ch’ella è più resistente al tempo...
Come la pittura è piu bella e di piu fantasia e piu copiosa, è la scoltura più durabile; altro non à; la sceltura con poca fatica mostra quel che nella pittura pare cosa miracolosa; a far parere palpabile cose impalpabili, rilevate le cose piane, lontane le cose vicine ; in effetto la pittura è ornata d’ infinite speculationi che la scultura non le adopera » (1).
« Ma il basso rilievo è di più speculazione senza comparazione al tutto rilievo, e si accosta in grandezza di speculazione alquanto alla pittura, perchè è obbligato alla prospettiva; e il tutto rilievo non s’ impaccia niente in tal cognizione, perchè egli adopera le semplici misure come le ha trovate al vivo; e di qui, in quanto a questa parte, il pittore impara più presto la scultura, che lo scultore la pittura » (2).
E ora pochi brani della famosa lettera di Michelangelo al Varchi :
« Io dico che la pittura mi pare più tenuta buona quanto più va verso il rilievo, et il rilievo più tenuto cattivo, quanto più va verso la pittura.... Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare : quella che si fa per via di porre, è simile alla pittura.... Colui che scrisse che la pittura era più nobile della scultura (è forse un accenno diretto a Leonardo ?), s'egli avessi così bene inteso l’altre cose ch'egli ha scritte, le arebbe meglio scritte la mia fante » (3).
(i) Richter, 655, 656. Trattato, R. 34. (2) Trattato, B. 33. (3) MicH. BuonarRroTI, Lettere, Lanciano, 1913, v. MI, n. 352.