La critica e l'arte di Leonardo da Vinci
LA POSIZIONE STORICA 45
una vita estetica propria, ch'era vita formale, in pieno accordo con tutta la loro civiltà della forma. Quando dunque Leonardo indica nel panneggio classico la perfezione del panneggio artistico, intende di sfruttare l'esempio classico a pro’ di un suo desiderio di forma, in piena antitesi con i capricci cromatici della moda del suo tempo, d’ ispirazione oltramontana e d’origine gotica, moda ch'egli bolla con una satira mordente (1).
Le preferenze di Leonardo per il panneggio classico costituiscono cioè, non un omaggio retorico, ma una completa, anche se ristretta e isolata, adesione a un principio classico di stile, il principio formale.
Non il principio in sè, ma soltanto l'applicazione del principio stesso al panneggio, è occasionale. Si rivolga all’arte antica o alla pittura forentina, chi ha considerato Giotto e Masaccio come i due grandi precursori vede una tradizione concorde di visione formale della realtà. E Leonardo è pieno d'amore per la sua tradizione. Eppure, di fronte ai principi impersonati in chi è il massimo continuatore di quella tradizione, in Michelangelo, Leonardo s'accorge di trovarsi dall’altra parte, per la sua differente vision naturale. Fondere i due principii opposti, conciliare la tradizione con la sua vision naturale : ecco il dramma dell’arte di Leonardo.
(|) Trattato, ibidem B. 529.