La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

SCHIARIMENTI SULLE CITAZIONI DEGLI SCRITTI VINCIANI

Il Trattato della Pittura, compilazione di uno scolaro dagli appunti sparsi di Leonardo da Vinci, edito per la prima volta nel 165 a Parigi da una copia di un manoscritto Barberiniano, è redatto nella sua forma migliore nel Codice Urbinate 1270 della Biblioteca Vaticana. La prima ottima edizione, che abbia seguito questo codice, è quella del MANZI (Roma, 1817): ma non da la numerazione dei capitoli, onde non è comoda per la citazione dei passi. Un’ altra assai accurata e precisa edizione è quella del Lupwic (Wien, 1882, in Quellenschriften fir Kunstgeschichte, vol. XV-XVIII), ma, per tentare un ordinamento logico, che è impossibile per la frammentarietà degli appunti vinciani, non segue l’' ordinamento del codice. Ho quindi preferito attenermi alla recente e buona edizione del BorzeLLI (Lanciano, 1914), la quale segue fedelmente il codice Urbinate, ed è accessibile a tutti i lettori italiani. Perciò al numero del capitolo ho fatto precedere una B., indicante l'iniziale di chi ha curata l' edizione che seguo.

Nel 1885 (Stuttgart) il Lupwic ha aggiunto ai suoi quattro volumi, pubblicati a Vienna, un quinto volume che contiene complementi al Trattato. Ma sin dal 1883, J. P. RICHTER aveva edito i manoscritti originali di Leonardo, relativi all'arte e alle conoscenze che abbiano con essa rapporto, in un opera che rimane tutt ora fondamentale per integrare il Trattato con i passi autografi di Leonardo: The Literary Works of Leonardo da Vinci, London, 1880-1883.

Le pubblicazioni successive dei vari manoscritti di Leonardo, non essendo ancora complete, mi hanno servito soltanto per fare qualche aggiunta al RIcHTER e al Trattato o per controllare la dizione non sempre felice del RIicHTER.