La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato
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fortuna quale nunzio di Parigi, quindi la sua elevazione al irono pontificio dovuta in parte ai favori del partito francese; finalmente la condizione incerta dello Stato ecclesiastico, circondato e minacciato, al pari di tutti gli altri principi italiani, dalla potenza eli Spagna, furono i motivi che lo spinsero ad affidare la navicella- di S. Pietro alla corrente della politica francese. Egli stesso chiamò Luigi XIII in Italia (1), non esitando di sacrificare all'-ambiziosa- Francia l'lndipendènza della Savoia, fin d'allora cosi importante per la salute dell’ltalia, purché vi scemasse la preponderanza di Spagna, considerando egli la Francia, come la potenza destinata a porre il freno alla Casa d’Absburgo, aspirarne al dominio universale. Nè altrimenti opinavano i Veneziani, chiamando quella addirittura l'equilibrio del mondo (2), Questa predilezione costante, assidua, del pontefice, per gl’interessi francesi, non si smentisce mai nel corso della legazione del nipote Antonio, anche quando sembra operare imparzialmente o a favore d’Austria : esaminandone attentamente la condotta apparisco sempre, più o meno, chiaro il desiderio di favorire il Kg ver s. Il Mazzarino infanto, temendo prossima la resa di Casale, per consiglio del Cardinal Antonio, offri allo Spinola di stringere col Kevers una tregua a si ini gli anz a di quella stipulata pel Mantovano. Lo Spinola, al quale la proposta, almeno apparentemente, piacque, propose al Mazzarino di convocare un congresso, dove trattare della pace « necessarissima a tutta l’Europa, per rimediare ai mali gravi dalla guerra derivati ». Secandolo Spinola Milano offeriva le migliori garanzie di buon successo, perché in Francia o in altri luoghi terzi, non sarebbe stato cosi facile di stabilire senza offesa di nessuno, le precedenze. Rispetto alla tregua consigliò di farne parola anche al Ore qui e al duca di Savoia (3). Il Cardinal legato accolse con favore l’idea di un congresso, ma sembrandogli cosa molto difficile, che il Biche!leu. consentisse alla scelta di Milano (4), esortò lo Spinola a consigliare, come sede del congresso, un’altra città. Lo Spinola dopo grandi proteste di devozione a Casa Barberini, esibì Asti o Vercelli, come sede del congresso (5). TI cardinale Antonio, tutto speranzoso di raggiungere aitine un buon risultato, si adoperava con grande zelo al disbrigo delle piratiche necessarie, allorquando un avvenimento inaspettato sopraggiunse a complicare lo stato delle cose. 11 Kevers. approfittando della lontananza del Coll alto, che si trovava sempre a Reggio, riprese improvvisamente le ostilità. La mattina del 22 dicembre, essendosi alcuni soldati tedeschi avvicinati alla carrozza della principessa Maria, che recavasi alla villa della Favorita, cagionandole grande spavento, il duca s'avviò contro Marmirolo. difeso da 120 imperiali; nel frattempo 20 compagnie di cavalieri, con buon nerbo di milizie venete,
(1) Vedi CikeG oll ovius. Urbano Vili e la sua opposizione alla Spagna e all Imperatore. - Roma, Frat. Bocca e C. libr. edit., 1879, pag. 18. (2) Vedi la Relatione di Aggelo Costatuni (Barozzi e Berchefc, 1, 258), (3) 19 Dicembre 1629. Il Pancirolo al Card. Legato (Bibl, Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 37, Doc. XXTTD. (V) 15 Dicembre 1029. Francesco Barberini al Card, di Bagno (Arch. seg. del Vat.. Cifre di Francia, Codice LXXXVTT, X. 73, Doc. XII). (5) 19 Dicembre 1629. Il Pancirolo al Card. Legato (ivi). 2