La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato
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uscire da I’i nero 10, purché uscissero essi dal Piemonte e rimettessero le differenze del Monferrato alla Dieta germanica (1). 1 confederati, poco persuasi delle buone intenzioni del Eichelieu per la pace, sapendo aver egli scritto a Luigi XEH, dimostrando l'assoluta necessità di conservare Pinerolo ad ogni costo (2), non si contentavano delle promesse del. Cardinal Antonio, ma chiedevano fatti, e non vedendoli s’apparecchiavano a sostener la guerra con vigore, studiando i vari piani, onde combattere il Eichelieu in Italia ed assalire contemporaneamente la Francia, e spingersi anche sotto le mura di Parigi. Urbano Vili impensierito tentò con lutti i mezzi di stornare il gran pericolo, che minacciava la Francia, ed esortò Filippo IV e Ferdinando II a non romperla definitivamente coi Francesi, non essendo ancora venuti alle prese. Ma a sua volta l’imperatore consigliò il pontefice a dichiararsi contro alle pretese della Corona di Francia, od a favore di quelle della Casa d'Absburgo, raj(presentandogli, come un «cardinale di S. Romana Chiesa conducesse eserciti contro ai Cattolici » (3). Ma troppo erano gl interessi dei Barberini con Luigi XIII, perchè una buona volta Urbano mutasse politica. Si contentò d'osservare «esser miglior cosa conservarsi padre comune, e però Filippa II nel pacificarsi con Paolo IV ebbe per bastevole che il Papa si dichiarasse neutrale» (4). Quanto poi all'accusa contro il Eichelieu rispose « essersi ciò verificato pili volte e particolarmente quando l’arciduca Alberto, essendo cardinale, aveva guerreggiato con la Francia » (sì. Intanto Fa vanguardia spaglinola era giunta a Carmagnola, dove si raccolsero il duca Carlo Emanuele, il conte di Cobalto ed il marchese Spinola. "Putti scorsero chiaramente come il Eichelieu mirasse a rimanere pacifico possessore di Pinerolo; quindi con unanime deliberazione grintimarono di uscire dai luoghi occupati, e che poscia eglino farebbero altrettanto (6). S’intromise il Cardinal legato assistilo da fra Valeriano Magno, cappuccino (71. Questi si volse a studiare accuratamente le garanzie da darsi al Eichelieu intorno « allo St aro (l'ltalia che egli non voleva alterato ». Le difficoltà che il padre Valeriano incontrava erano numerose e gravissime «li principi da interessarsi • scrive egli al Cardinal Antonio sono non uno ma due. e questi, soprani et violii maggiori del mondo. Gli altri sono molti, tra loro ineguali, d'interessi non affatto simili, e alcuno inferiore ai suddetti... unico mezzo il promuovere la fusione degl'interessi. Quest’unione dovria farsi con la Sede apostolica, ad effetto di muovere la forza dei Principi suddetti cri-
ti) 12 Aprile 1630. F. Bax'berini al Palletta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania. N. 120, Foglio 101, Doc. XXV). (2) 20 Aprile 1630 11 Card, di Bagno al Card. Legato 'Arch. seg. del Vat., Cifre di Francia. Codice LXXXVII. X. 73, H, Doc. XXXVII). (3) 20 Aprile 1630 F. Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat, Cifre di Germania , X. 120, Foglio 119, Doc. XXVII). (4ì 20 Aprile 1930 F. Barberini al Palletta (ivi). (5) 20 Aprile 1630. F. Barberini al Ballotta (ivi). (6) Vedi Ricotti, opera citata, voi. 4°, pag. 296. (7) 20 Aprile 1630. Frate Valeriano al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXIT, 40, Foglio 113-17, Doc. LXVIII).