Lettere giuliane per la storia dell'italianità nostra

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u ) Si veda p. e. nella pubblicazione L a Provincia dell*lstria e la città di Trieste (Atti dei mesi di Giugno, Luglio e Agosto 1866. Firenze, Barbèra, 1866 p. 84 sgg. = Combi, Istria, studi stor. 1886) una lista, tutt’ altro che completa, degli autori italiani e stranieri (dall’ epoca romana alla moderna), dove si fa menzione delle terre giuliane quali terre comprese sempre tradizionalmente nell’ Italia : storici comi! p. e. il Guicciardini, geografi come l’Alberti. Tutti scrittori di opuscoli di propaganda irredentista: distruzione dei loro esemplari, appresi e da apprendersi. tr j L’ articolista a.-u. potrebbe non sapere e però lo rimanderemo all’lnferno IX: ‘Fola, presso del Quarnaro, Che Italia chiude e i suoi termini bagna’. ie ) De Vulgari Eloquio (ediz. Ra.jna, Firenze, 1886) I. 10. A proposito di Dante e, del ‘Litorale a.-i.’ non citerei soltanto il lavoro del Dott. G. Morosini ‘La leggenda di Dante nella Regione Giulia’ (A rcheogr. tri est. XXXII, 1800) ma piuttosto, per la bibliografia dantesca, richiamerei 1' attenzione del Barbi, del Mnssatìa e del Passerini sopra uno studio in difesa di Dante contro la Massoneria, pubblicato nel giornale a.-i. ITT 624, sotto la modesta rubrica di una corrispondenza da Gorizia. Vi si parla insieme, oltre che di Dante e dei Massoni, di San Tomaso e dei Mormoni, dell’ «ufficialità in corpore», e insieme deH’Acciarito, Caserio, Luccheni, Bresci, Palizzolo, Murri, ecc. eco. E tutto un inno sacro c solenne (ci è incastonato anche un gioiello di sonetto), consacrato, con devoto amore, all' Italia moderna, e vi Spirano effluvii d’ incenso e di cera, e vi risuonano profondi muggiti d organo e coro di vergini beate. Dopo aver meditato, col dovuto raccoglimento, questa melopea, sono arrivato alla conclusione, studiando tutti gli elementi ivi contenuti, che l’autore (che modestamente non si firma affatto) deve esser indubbiamente questo : un nobile ufficiale di gendarmeria, che dovette, per troppo zelo, gettar la immacolata divisa alle ortiche e prese la cocolla per diventar un Monsignore della diocesi a.-i. di Gorizia. Avverto però i compagni settari della Repubblica delle lettere che di studi dello stesso genere ne deve contener ogni numero del giornale a.-i., perchè ne contengono anche gli altri due numeri, che il caso di questa polemica mi fa capitar tra i piedi. Si tenga conto anche della rubrica redazionale, dove appunto furono pubblicati gli studi che diedero materia alle presenti Lettere: lo studio principale si trova fra una lista ‘per la costruzione della nuova chiesa di S. Vincenzo de’ Paoli’ e due notizie riguardanti S. A. Questa rubrica il giornale, la chiama Vita Cittadina!! E dire che tutta quella prosa è scodellata in lingua italiana ! Non par vero. Chi non ha la fortuna di leggerne tutti i giorni, gli fa 1’ effetto, non so, ttn effetto comico, come p. e. mi articolo del Popolo di Trento o del V Idra italiana di Rovigno travestito in tedesco e riportato, per isbaglio, dalla Wiener Zeifnny : Aus rei c h s italienischer Seìte wird uns berichtet, dass gelegentlìch der Enthullung eines Denkmals znm Staatsmann Joseph Matzini und znm Generallieutenant Joseph Garibaldi die Auswanderer ini nahen Reiche, unsere stranimeli Landsleute aus dem òsterr. Italien (bada, censore, che cotesto ‘òsterr. Italien’ l’ha detto davvero con tutta serietà un direttore della Wiener Zeitnng) in ein donnerndes Heil ausbrachen auf.... ecc. ecc. Oppure in islavo : listi iz kraljevine ecc. ecc.!