Per un'intesa economica fra l'Italia e l'Austria
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I Ministri della Marina non solo in Austria ; ma pure negli Stati Uniti e, se ben mi ricordo, anche in Italia, hanno spesso osservato che dovendo il materiale, almeno per la massima parte, venir costruito all’interno, ciò crea a favore degli industriali interessati una specie di monopolio, mentre il materiale acquistato all’estero verrebbe a costare probabilmente molto meno. Ma ammesso pure che costituisca un’utilità economica il fatto che la fabbricazione del materiale d’armamento ridonda a vantaggio di certe industrie e degli impiegati e operai in esse occupati, si ha d’altra parte il danno lamentato delle smisurate e sempre crescenti imposte, dell’imposizione dei dazi, e il conseguente rincaro dei viveri e degli altri articoli di prima necessità ; danno economico che non è compensato che in minima misura dagli ipotetici vantaggi degli armamenti. Altre considerazioni ancora devono determinare l’economista ad opporsi all’aumento delle spese militari. Il materiale d’arma mento si ammortizza spesso, com’è noto, in brevissimo tempo. Nuove invenzioni rendono quasi inservibili armi e navi di recente costruite, mentre gli oneri imposti e gl’interessi dei prestiti contratti per far fronte alle spese relative continuano a pesare sulla popolazione, e cosi, nella maggior parte degli Stati i eosidetti « decimi di guerra » straordinari sono diventati delle tasse « ordinarie ». I Ministri delle Finanze hanno più volte promesso di procedere all’estinzione di tali debiti entro un certo termine (p. e. con una quota annua d’ammortamento del 5 %) ; ma resta a vedere se la durata e l’efficienza del materiale d’armamento corrisponderanno a questo piano finanziario, o se invece già prima della metà, o meno, del tempo stabilito