Venezia e la Lega di Cambrai

contribuissero largamente coll’ eloquenza Andrea Venicr e Giorgio Emo, e coi voti i quaranta della Quarantia Criminale, che entravano in Senato» ex officio (i). Questi nobili della Quarantia essendo poveri non avevano nulla da perdere, nè dovevan pagare angarie; pensavano che coll’aumento del territorio dello stato erano in maggior numero gli uffici e le magistrature, a cui potevano aspirare. (2) La notizia e 1’ osservazione aggiunta sono del Priuli. che qui appunto ci fa constatare come gli interessi d’ una classe ristretta dovevano influire sopra una delle più gravi deliberazioni della Repubblica. Poiché il papa non era solo. Crescendo la sua irritazione contro Venezia si rivolse a tutti i principi cristiani, ma specialmente a Luigi XII ed a Massimiliano, cosicché in Blois il 22 settembre 1504, dopo che fu riaffermato il diritto dell’ Imperatore sul ducato di Milano, stabilendosi che ne concedesse solennemente I’ investitura al re di Francia, fra i due sovrani si prendevano gU accordi per assalire insieme la Repubblica, e per dividersi i suoi stati di terraferma {3). Il trattato di Blois, che risguarda Venezia, è il vero preludio della lega di Cambra!. Per allora il pericolo fu scongiurato, poiché la Repubblica cedeva al papa le terre della Romagna, tranne Faenza e Rimini [a. 1505] (4), e dapprima sembrava che Giulio II fosse pienamente soddisfatto. Ma guastatisi ben presto di nuovo fra di loro Luigi XII e Massimiliano, Venezia nell’imminenza d*una guerra, che si doveva combattere per il possesso del ducato di Milano, non poteva rimaner neutrale. L’ imperatore la sol-

(i) Enrico Besta, Il Senato Veneziano, in Misceli, di Star. Ven serie 11, toro. V, pag. 47. f {2) O. c., c. 4S v. (3) Romanin, 0. c., V pag. 175. '4} Romanin, o. c., V, pag- 175-

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