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io del f arlo, è Capo Coltivatore coUa paga di! Lire quattro e mezza di Milano al giorno, cheJ comincerà dai giorno 15 del prossimo passato 1 Luglio. Tutti i detti Agricoltori hanno alloggio dalla Nazione, Vili. Di tutte le piante appartenenti alle pepiniere provinciali, dietro il piano della Provveditona, che verranno vendute ai Dalmatini , i tre Direttori avranno per i primi dai anni la metà del ricavato, a loro profitto. Per gli altri due anni successivi ai due primi, avranno il terzo dei ricavato, in progresso avranno sempre il quarto del ricavato totale. I prezzi di vendita saranno fissati in appresso. Sulle p atite che venissero disposte gratis a favore dei poveri coltivatori, non avranno alcun prefiti o . IX. L' Amministrazione economica del! Ortaglia naznnae sarà fisti a con -ipposito regolamento X Ogni tre mesi daUTsoettor Ge era e e dal D Irettore de le pepiniere verrà fatto sepiratainciue un rapporto esatto al P ovved.cor Generale sul andamento d ogni cosa. Dato dal Palazzo Pr ovveditorìale , questo giorno 20. Agosto 1806,

Sten. Dandolo .

Sega. Seopoli Se»r. Generale

Vili. Od svi vocbka pn’stojechi od vccbedizja darxava ponamisgliegnìu Providiturije bichie predane Dalmatinom , tri upraviteg'ia za parva dva gndiscta imacbie polovicru p’oda za gniovu korist. Zadruga dva godista slidecbija dva parva imacbie trechi dio od izvagenoga . U napridak iraachie sveger cetvartinU od izvgegna podpunoga. Czine od prodavagnia b.chie zabilixene onda blizu . Svarhu vrchiaka kojebisse naredile mukte zakorist sirrmrha texnika nechie imati nikave koristi. IX. Dilovarnie ustechierno od vartala narodni bichie rabilxrno od osobit-ga upravgliegna . X, Svako trimiseezi bichie ujignieno na pose jedno pnkagnìc istinico Providuru Genera orna svarhu hodegnia svake stvari od Gh'edaocza Opchienoga , i od upravjteglia stablogojmka . Podato iz Po aqe Previdurske, ov; dan 20 Kolovoza 1806.

Zab ili xeno Dandolo .

Zab. Skopoli Skrevnik opchlettì*

Giovanni Kreglianovich Albinoni al pregiatissimo amico Abate Draganich Veranz o a Sloseila.

, La lettura d’un nuovo libro, che versa sulla 'Pastorizia . sull' , e su vetrj altri Oggetti di pubblica economia m t» ispirato w» t.l)® 1 entusiasmo, pe’suoi rapporti colla Dalmazia , ch’io non so resistere all'idea di farne brevemente alcun cenno a voi dottissimo nel e agresti cose , c del la nazionale prosperità sì bramoso . Tanto più grata mi lusingo che possa riuscirvi quest’opera, quan | lo eh’ ella è scritta da un illustre n'antropo , che caro ai coltivatori delle scienze naturali, è carissimo soprammodo alla Dalmazia per tanti titoli di pubblica beneficenza j io parlo di S. F. Dandolo, mostro Provveditor Generale. Egli ha provato con altre opere come la pratica illuminata delle teo rie scientifiche render possa l’arte agraria una sorgente inesauribile di soddisfazioni morali e di ricchezze j ma in questo recente suo lavoro egualmente che in quello del Governo ielle "Pecore , ha voluto più direttamente esser utile a tutti , assumendo un linguaggi® adattato alla comune intelligenza . Nei tre primi discorsi egli parla delle pecore di Spagna che, come sapete, egli primo introdusse cinque anni sono circa nel Regno d Italia , e dà un esatto ragguaglio sull’andamento delle sue greggi nell’anno terzo e quarto. I grandi risulta ti di questa nuova industria rurale vi colpiscono sommamente, dipinti come sono con certa ingenua semplicità di stile propria degli antichi Sctir tori de re rustica. Un quarto discorso parian do dei pomi di terra dimostra che la Provvidenza fece un gran dono all’uomo col dargli questo prezioso vegetabile, tanto utile agli stessi animali, e con ciò alla feconda riproduzione delle terr» , Io correi che questo chiaro c preciso; trattateli«* si

diffondesse per la Provincia, che certamente ne risentirebbe i più vantaggiosi effetti. (a) Altrettanto vorrei che timi leggessero alcuni metodi facilissimi che il N. A. suggerisce, per avere quantitn jatjtagj; , «One® cpec.i J quegl ingrassi , che traggono dalla terra maggior copia d’alimento per gli uomini , e di foraggi per gli animali . E non gioverebbe che tutti i nostri studiassero il sesto ed il settimo discorso per conoscere ad evidenza , ;he Io sparpagliamento delle terre, e la quantità dei beni comunali sono due vere piaghe, una vera pubblica e privata calamità.«' Il metodo rapido delle convincenti prove addotte mostrano nell’illustre Autore l’economo, e il filosofo;, come in lui trovasi 1’ uomo di stato, e i! vero italiano nell’ ottavo discorso che insiste sulla necessità d’animare nel Regno Italico l’industria, e di crea ne de’nuovi rami, affinchè fattuale libera navigazione del mar-nero, che porta sui mercati d’ltalia quantità immensa, di granaglie, non abbia a recare una troppo sensibile degradaz'one a! valore degl’indigeni nostri prodotti rurali. Brama che possiate leggere tutto questo eccellente discorso d e a volo di penna vi traccia anche la storia commerziale dell’Eusino , non meno che tutta l'opera, per ammirare uno Scrittore, che a uh tempo stesso tratta così ben l’argomento del,'a no tn agrcoltura aprendone le vere sorgenti. T-rverete notato in un Discorso , che la Dalmazia oltre ad infiniti altri vantaggi economici che . pro-

(a) Il giuste desideria del Sig. Kreglianovich sal' sa soddi fatto a momenti. Hot sappiamo che 111. luitre .Autore fa ventre in Dalmazia due cento co pie di quest ultima «pera sua da distribuire 4ì I Dalmatici coltivatori ,

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