Bibliografia Vichiana I, стр. 227
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DE ANGELIS - VESPOLI
un giovane», quale era allora il Vico, minacciarono una secessione : donde la risoluzione di pubblicare anonime tanto Torazione proemiale del Nostro quanto le poesie che le tengono dietro. Chi desideri maggiori ragguagli intorno al De Angelis e ai suoi rapporti col Vico, può consultare da un lato le Opere di quest’ ultimo, volumi V, VII, Vili, indice dei nomi, sub « Angelis de » e, d’altro canto, la Vita di Gherardo degli Angioli da lui stesso descritta (s. 1. a. e in Degli Angioli, Opere, edizione di Napoli, 1780, 111, 339-62) ; le Produzioni letterarie in onore del padre Gherardo degli Angioli recitale dagli accademici Sinceri della Reale Arcadia (Napoli, 1798) ; Enrico Perito, negli Scritti per nozze Fedele-De Fabritiis (Napoli, Ricciardi, 1908), pp. 249-52; Luigi Papa, Gherardo degli Angioli (Verona, tipografia Onestinghel, 1914). Per la documentazione delle altre notizie date nel testo cfr. De Angelis, Opere, edizione citata. 111, 341 ; IV, 166; nonché Villarosa nel primo volume degli Opuscoli del Vico, pp. 206-207. 20. F. Vespoli Donn’Angiola Cimmino ; i letterati che convenivano in casa di lei ; tra costoro segnatamente 1’ ora mentovato De Angelis ; la miscellanea poetica pubblicata da loro in morte della bella marchesa (cfr. sopra pp. 109-10) ; tali gli argomenti satireggiati da quel malalingua in un capitolo bernesco composto, col titolo L’Angiola, intorno al 1730. Senonché qui non è da ricordare altro se non che il Vespoli qualifica il Vico « stralunato e smunto Colla ferola in mano»; autore di libri che « Chi ne legge più, più ne intende poco » ; « babbuasso » ; « arcipedante pien di vento » ; linguaiolo che « suol porre alle parole il dazio » e, anzi, s’è creato per suo uso un « nuovo dizionario » di « vocaboli a capriccio, Che mai non registrò il vocabolario » ; uomo che, se scrive, « fa un pasticcio Pien di fracidume», e, se discorre, « Fa Fallo-basso che fa il miccio » (con che si potrebbe anche alludere a un eventuale tic nervoso del Nostro, che, nel caso, avrebbe dimenato sù e giù il capo come i gatti) ; e, per tutto ciò, degno d’essere introdotto, quale « eroe di prima classe » in quella tale « reggia » degli asini, cantata pochi anni prima (1724) nella dialettale Ciucceide dei napoletano Nicola Lombardi. Serbato, in una copia manoscritta, alle carte 10-21 del codice miscellaneo XXII- c. 20 della Società napoletana di storia patria, il capitolo del Vespoli venne pubblicato parzialmente dal Gentile nel Figlio di Giambattista Vico citato più oltre, pp. 163-77, e nuovamente nelle due edizioni degli Studi vichiani, rispettivamente alle pagine 307-15 e 351-59. Un ampio riassunto così della parte edita come di quella inedita fu inserito dal Nicolini nelle Opere del Vico, Vili, 130-35.