Bibliografia Vichiana I
276
MEI - DE FORTIS - LUCHI
loro patroni, altro la « fides » dei vassalli medievali verso il feudatario; altro il regime dei « fundi » romani, altro quello dei feudi dell’ età di mezzo ; e finalmente che, come non regge la sinonimia stabilita dal Vico tra « feudum » e «clientela» . così è tanto più assurdo inferire, a causa di talune loro analogie, l’origine comune delle colonie romane e dei feudi medievali, in quanto, ragionando a codesto modo, la medesima origine, per l’appunto, converrebbe assegnare al Dio dei cristiani e agli dèi falsi e bugiardi dei gentili. Da quest’ ultima osservazione si vede che 1’ importanza dell’opuscolo del Mei restato, come l’altro del Luchi mentovato al numero 10, affatto sconosciuto ai Labanca, consiste piuttosto nel fatto che anche in esso, come in quello del Luchi, è additato il carattere antibiblico dell’ipotesi della Scienza nuova sulle origini dell’umanità. n La lettera del Mei a Celestino Galiani si serba tra i manoscritti gallanei della Società napoletana di storia patria. Del Goldoni v. i Mémoires , libro 1, cap. 22. 9. F. de Fortis. Un riassunto compilatori© àe\VAutobiografia è nel « Governo politico del giureconsulto don Filippo de Fortis, patrizio sessano » (Napoli, Domenico Roselli, 1755), pp. 313-16. 10. B. Luchi. Il Finetti ricorda, a proposito della quarantesima degnità della seconda Scienza nuova, la confutazione fattane, in un’ « eruditissima dissertazione » sui sacrifici, «dal minore conventuale Bonaventura Luchi». Naturalmente, si tratta del frate bresciano di tal nome (1700-1785), il quale, dopo essere stato lettore di filosofia in Verena, in Vicenza e nella Sapienza romana, non senza avere pubblicato, tra l’altro, nel 1730 uno Spinozismi syntagma ad instauranda metaphysica studia, divenne, e restò sino alla morte, lettore di Sacra Scrittura nello Studio di Padova. Quanto alla cosiddetta sua dissertazione antivichiana è da aggiungere, più esattamente, eh’ egli scrisse «De traiectione maris Idumaei, de sacrificiorum origine et ritu, dissertationes duae habitae in Gymnasio patavino a fratre Bonaventura Luchi brixiensi ord. min. conv. cum primum Exodi ac deinde Levitici libros interpretari aggrederetur » (Patavii, MDCCLVII, typis Seminarii, superiorum permissu, con dedica a Giovanni Alvise Mocenigo, procuratore di San Marco e riformatore dello Studio di Padova) ; e