Bibliografia Vichiana I
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ROGADEO - SILLA - XIRABOSCHt
ché il suo autore, il quale si riprometteva più chiose che non ne abbia avuto mai san Tommaso, riuscì oscuro come Eraclito. D’altra parte, il Rogadeo era troppo buon cattolico perché l’ipotesi delTerramento ferino potesse non sembrargli non solo non conforme a verità, ma altresì molto più aderente alla massima pagana, fatta propria dallo Hobbes, « Homo homini lupus», che non a quella cristiana «Homo homini deus». Da codesto errore continua il Rogadeo il Vico, « fedele seguace delle verità rivelate », avrebbe potuto bene tenersi lontano, qualora avesse studiato con maggiore accuratezza il Pentateuco. Tanto più che da Mosé avrebbe appreso altresì : che gli uomini non hanno perduto mai la favella ; che già prima del Diluvio si celebravano matrimoni ; che non dai soli giganti ma da tutti gli uomini fu elevata la torre di Babele ; che fare scaturire il sentimento religioso dal terrore suscitato nei petti umani dallo scoppio del primo fulmine vale come asserire cosa non conforme alle sacre carte, ecc. « Non fermo », dunque, nei suoi principi il sistema vichiano : «ammirevole», bensì, «nelle particolari riflessioni». Sul Rogadeo, Soria, Storici napoletani citati, 11, 527-30 ; Giustiniani, Scrittori legali parimente citati. 111, 116 • 18. Per qualche altro ragguaglio, Labanca, Giambattista Vico e i suoi critici cattolici, pp. 31 e 260-64, 4. A. Siila. storiche di Antonio Siila da Scanno (1737 - ?), venuto a Napoli nel 1757, autore altresì di 11 diritto di punire o sia risposta al trattato « Dei delitti e delle pene » del signor marchese Beccarla (Napoli, 1772), e nel 1778 collega di Gennaro Vico nella Reale Accademia di Scienze e Belle Lettere : La fondazione di Partenope, dove si ricerca la vera orìgine, la religione e la polizia dell ’ antica città di Napoli (Napoli, 1769) ; La teologia commentata, con cui si propone a’ signori letterati un nuovo sistema circa il modo di poter interpretare V istoria antica secondo V idea di Thaut (Napoli, 1770) ; la Storia sacra de ’ gentili, che comincia dalla creazione del mondo sino al regno di Numa Pompilio, tomi quattro (Napoli, 1771-74). Vedere quaggiù sotto il numero 20; e cfr. Soria, Storici napoletani, 11, 558-60; A. Colagrosso-Mancini, Storia di Scanno (Aquila, 1921), pp. 215-19. 5. G. Tiraboschi. Nella Storia della letteratura italiana (prima edizione, Modena, 1770 e anni seguenti) Girolamo Ti-