Bibliografia Vichiana I

333

FILANGIERI

delle inclinazioni sue e del loro successivo sviluppo ; della prodigiosa varietà delle costituzioni civili e politiche, che ne son risultate ; della influenza di queste e sulle condizioni generali della specie umana e sulla felicità o infelicità degl’individui ; del corso delle loro idee morali e scientifiche, delle loro opinioni, de’ loro sistemi religiosi ; e de’ progressi tutti della società, dalla capanna del selvaggio sino alla reggia de! despota, dallo stato della primitiva rozzezza fino agli ultimi raffinamenti della civilizzazione ». Che a chiunque abbia pratica con la Scienza nuova apparirà, quanto meno, un credere tema non presentatosi sino allora alla mente di alcuno quello che, invece, nell’ una parte e nell’altra, era stato già svolto nell’essenziale dal Nostro. Posto ciò, si domanderà : Perché mai, laddove il Vico cominciava a malapena a essere conosciuto fuori della sua città natale, la fama del Filangieri, subito dopo la comparsa dei primi volumi dell’opera sua, volava rapidissima di là dai monti, dai mari, dagli oceani, giungendo persino, negli allora nati Stati Uniti d’America, a Beniamino Franklin ? Perché, laddove la Scienza nuova, malgrado la sua rarità, non si ristampava ancora, della Scienza della legislazione si moltiplicarono, nel giro di qualche anno, ristampe e traduzioni in francese, tedesco, inglese e spagnuolo ? Perché a Napoli l’autore della Scienza nuova e quello della Scienza della legislazione furono congiunti in un comune culto illuministico dagli uomini del Novantanove, del Decennio francese, del Quinquennio del restaurato governo borbonico, della rivoluzione del Venti e, anche dopo, da taluni murattiani passati al borbonismo (Nicola Nicolini, Giustino Fortunato il vecchio e altri), e persino da quei ritardatari dalla mentalità gallicamente illuministica che furono i cosiddetti « moderati », quali, per esempio, Giuseppe Poerio e suo figlio Carlo ? Perché, infine, dopo il 1830 la fama del Filangieri cominciò a decadere con la stessa rapidità con cui ascendeva quella del Vico ; e oggi, laddove il numero dei lettori della Scienza nuova cresce di giorno in giorno, la Scienza della legislazione, non più ristampata dal 1864, non è letta se non da qualche studioso specialista ? Appunto perché, malgrado le tante idee prese a prestito dall’opera vichiana, il Filangieri, con la sua mentalità illuministico-umanitaristico-riformistica, e quindi profondamente antistorica, non poteva comprendere a fondo,