Bibliografia Vichiana I

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HAMANN - HERDER

ricevere un libro parsogli, a prima vista, di natura prevalentemente filologica : h) che, delle tre redazioni a stampa, ebbe tra mano quella del 1744: sola in cui coesistano la dipintura allegorica e un brano della lettera del Ledere dell’B settembre 1722, relativa, per altro, non alla Scienza nuova prima , bensì al Diritto universale (v, sopra p. 191) ; c) che, se, con le parole poco chiare « è stata compilata a mala pena secondo il gusto », ecc., lo Hamann volle manifestare il sospetto che quella lettera fosse suppositizia, egli andò del tutto fuori di strada, giacché l’autografo di essa si serba ancora tra le carte vichiane già del Villarosa e ora della Biblioteca Nazionale di Napoli, senza dire che gli elogi contenuti in quell’ epistola furono dal Ledere ripetuti nelle due recensioni del De uno e del De constantia (v. sopra, pp. 191-92) ; d) che la stessa impressione di avere innanzi un’opera prevalentemente filologica prova che, per lo meno sino al 1777, lo Hamann non leggesse altro che la da lui chiamata « prolissa introduzione », ossia la sin troppo stringata, e perciò oscura. Spiegazione della dipintura proposta al frontespizio. Che anzi dovè scorrerla così affrettatamente da scambiare per la statua di Mercurio quella che la cecità, la vecchiezza, la barba e la mancanza del caduceo e delle ali avrebbero dovuto mostrargli, come, del resto, è detto nell’ora mentovata Spiegazione , essere invece la « statova d’Omero ». 11 passo de\VAesthetica in nuce, inserita nei Kreuzziige des Philologen (Kònigsberg, 1762), è stato riferito nella traduzione datane dal Croce ne\V Estetica, edizione citata, p. 277. Del Croce v. lo studio Hamann e Vico , raccolto nel Saggio sullo Hegel , pp. 309-15 : cfr. ivi, pp. 284-308, 1’ altro studio sulla Metacritica dello Hamann ; e, dello stesso autore. Estetica, 1. c., e Nuovi saggi di estetica, p. 113 ; nonché A. Sarno, Poesia e pensiero citato più oltre, pp. 63-78. Per la lettera dello Hamann allo Herder cfr. Hamann’s Schriften a cura di Federico Roth, parte quinta (Berlino, Reimer, 1824), pp. 267-68. 2. Herder. Come non dallo Hamann, così nemmeno dall’estensore e divulgatore delle sue idee, ossia da Giovanni Gottlob Herder (1744-1803), veniva veramente inteso il pensiero vicinano, sebbene già nella dissertazione giovanile sull’ origine del linguaggio (1770), più ancora nelle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Humanitàt (1772) e, in genere, nei suoi vari studi filosofici e di storia letteraria, lo scrittore prussiano trattasse molti problemi studiati già nella Scienza nuova : l’origine ossia la natura del linguaggio, della poesia e della storiografia ; la poesia primitiva e popolare ; quella che il Vico chiamava « storia ideale eterna » o « corso uniforme delle nazioni » e lo Herder « filosofia della storia dell’ umanità »; e via enumerando. Certamente, di tutti codesti problemi, lo scrittore tedesco esibì sovente, in forma di non sistematici intravvedimenti,