Bibliografia Vichiana I

370

HERDER - BURGER - UHLAISD - GRIMM

145-50; e cfr. Croce, Estetica, pp. 276-79. —La lettera allo Heyne è riferita da R. Haym, Herder nach seinem Leben und seinen Werke dargestellt (Berlino, 1880-85), 11, 602 : cfr. ivi, 11, 409 pel soggiorno dello Herder a Napoli, intorno al quale v. altresì Croce, Aneddoti di varia letteratura, 11, 308. Pei due passi dello Herder sul Nostro, Sàmmtliche Werke, edizione citala, XIII, 285-46 e XXX, 266-67. Pei due passi del Vico, Opp., 11, 34; V, 40.—Per altre notizie, oltre gli studi speciali sullo Herder che verranno citati via via nelle successive sezioni di questa seconda parte, vedere Labanca, Giambattista Vico giudicato in Germania, pp. 10-11; e segnatamente Croce, opere e luoghi citati; più ancora Saggio sullo Hegel, pp. 321-23; Conversazioni critiche, I, 53-63; e, in modo ancora più particolare, Nuovi saggi di estetica, p. 113, ove, a proposito così dello Herder come dello Haraann, si osserva che l’uno e l’altro, sebbene tanto inferiori al Vico per profondità speculativa, « non si potrebbero trascurare come le copie per l’originale, giacché i problemi che essi trattavano, così simili a quelli del Vico », sono tuttavia nuovi, e perché nutriti di concetti formati poi e perché nascenti da « presupposti di cultura germanica, diversi da quelli, quasi esclusivamente classici e umaoistici, del Vico ». 3. Biirger e altri. Accanto allo Herder non si può non ricordare Goffredo Augusto Biirger (1747-94) : non perché egli citi mai o mostri in altro modo di avere notizia del Nostro ; ma perché anche in lui, alla stessa guisa che nello Herder, tornano con insistenza, e per opera di lui, alla stessa guisa che per opera dello Herder, ebbero grande divulgazione i concetti così cari al Vico : che la grande poesia è peculiare alla primitiva età eroica e ritorna con questa nel generale ricorso delle cose umane ; e che incarnazione del poeta sommo e, insieme, popolare, è l’autore dell’ lliade e dell’Och'ssea, che la poetica neoclassica aveva abbassato disotto a Virgilio. Vero è altresì che a codesto titolo converrebbe citare in questa Bibliografia anche Giovanni Luigi Ghland (1787-1862) e, in genere, tutti o quasi i critici letterari tedeschi dell’ età romantica e, più che altri, lacopo Grimm (1785-1863), il quale considerava vertice della poesia, inattingibile dall’arte, la poesia popolare. Anzi converrebbe dare posto nel presente lavoro anche a tutti i grandi filosofi e filologi vissuti nel secolo d’oro della Germania, giacché tra essi è difficile trovarne uno nei quale non si ritrovino dottrine svolle nella Scienza nuova. Qualcosa (essendo impossibile dire tutto) se ne accennerà nelFintramessa che separa la presente sezione da quella successiva, e anche in quest’ ultima e nelle altre che seguono. Del Biirger si veda il saggio Ueber Volkspoesie aus Daniel tviinderli