Bibliografia Vichiana I

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ANONIMO - WOOU

dei due direttori della Gazette, nella quale proprio il Gallarti, e proprio in quel tempo, venne inserendo la prima stesura dei suoi Studi sopra Orazio. A ogni modo, appartengano o non appartengano a lui, o, che non sarebbe da escludere, anche se altri riecheggiasse discorsi orali di lui, le obiezioni anzidette hanno importanza tanto maggiore in quanto, attraverso esse, una parte cospicua delle teorie omeriche del Nostro, e sia pure senza il nome del loro autore, venne divulgata primamente in tutta Europa, e segnatamente in Inghilterra e in Germania, ove la Gazette era assai diffusa. Per un raffronto sistematico tra Particelo della Gazette e la Discoverta del vero Omero cfr. F. Nicolini, G. B. Vico e F. Galiani, pp. 69-71. 2. Wood. Dire ciò vale come dire che in codesta forma indiretta esse vennero o poterono venire a conoscenza non tanto forse dell'archeologo inglese Roberto Wood (1717-75), quanto del filosofo - filologo svizzero Giovanni Bernardo Merian (17231807). Non tanto del Wood, perché a chi scrive sembra difficile che s’ ispirasse, più o meno consapevolmente, a teorie vicinane il suo An essay on thè originai genius and tvritings of Homer with a- comparative view of thè ancient and present state of thè Troade, pubblicato primamente nel 1769, dopo un viaggio di esplorazione in quei luoghi, e tradotto in francese nel 1777. Non che coincidenze tra codesto saggio e la Discoverta del vero Omero non siano innegabili ; che anzi, come già il Vico e come poi il Merian e il Wcrlf, e secondo si credeva erroneamente nel secolo XVIII, anche il Wood pone in rilievo che la scrittura alfabetica non era conosciuta ai tempi omerici. Né, come già tra la Scienza nuova e gli studi omerici del Blackwell citati sopra (p. 203), così tra la Discoverta deivero Omero e queste ricerche woodiane mancano altre coincidenze: quelle appunto che indussero K. Borinski ad ammettere un'efficacia diretta del Vico non solo sul Wood, ma addirittura sul Blackwell. Ma, d’altra parte, poiché tra il Wood e il Merian che attinse tanto anche allo scrittore inglese colui che, per numero e importanza, presenta più notevoli analogie col Vico è il Merian, su lui conviene indugiarsi a preferenza. Non senza, tuttavia, avere ricordato preliminarmente due archeologi deiritalia meridionale, che in qualche osservazione del terzo libro e in altri luoghi della seconda Scienza nuova trovarono