Bibliografia Vichiana I

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MERIAN

da Basilea era stato chiamato nel 1750 dal Maupertuis, e della quale divenne nel 1770 direttore della classe di lettere e dal 1797 segretario perpetuo tre memorie. Le prime due, intitolate complessivamente Comment les Sciences infiuent-elles sur la poésie ?, furono lette nelle tornate del 16 decembre 1773, 24 novembre 1774 e 19 gennaio 1775. L’altra, di cui s’ha un amplissimo riassunto del Cesarotti, s’intitola Examen de la question si Homère a écrit ses poèmes e venne letta nelle tornate del 19 febbraio e 19 marzo 1789. E tanto nelle prime due quanto nella terza ricorrono con tanta forza e insistenza motivi vichiani da far pensare che l’autore conoscesse non solo l’articolo della Gazette littéraire de VEurope (v. sopra pp.385-86), ma addirittura la Scienza nuova. Vichiano, nelle prime due, il problema che l’autore si propone ; vichiana la partizione della materia ; vichiano il metodo con cui la questione è trattata ; vichiana la tesi estetica fondamentale discussavi ; vicinane, infine, le prove così filosofiche come filologiche, con le quali vi si dimostra l’assunto : al quale proposito, e rimandando per la documentazione a un particolare studio del Nicolini, va pure messo in rilievo che nel Merian non è un concetto, non una sfumatura di concetto che non sia già nel Vico. E lo stesso è da ripetere nei riguardi della memoria su Omero (allegato e discusso a ogni passo nelle altre due), nella quale, come già nella Scienza nuova, vengono posti un problema estetico, un problema storico e un problema filologico, trattati, così nella soluzione generale come negli sviluppi particolari, in guisa tale da dare l’impressione di trovarsi innanzi un Vico alquanto rimpicciolito, qua e là empirizzato, reso piuttosto accademico e frondoso, ma che, malgrado ciò, non ha perduto i suoi tratti fisionomici fondamentali. Sia come si sia, cioè tanto se si ammette (come, per esempio, asserisce il Perrotta) quanto se si nega una derivazione diretta del Merian dal Vico, resta sempre il fatto che le principali dottrine estetiche, mitologiche, critiche e omeriche vichiane venivano ripresentate o ripensate in Germania, e si potrebbe dire ufficialmente, sin dal 1773, cioè ventidue anni prima della comparsa dei Prolegomena del Wolf, che confessa egli medesimo d’avere avuto in omaggio nel 1794 l’ultima memoria del Merian. La prima memoria del Merian venne pubblicata nel volume dei Nouveaux mémoires relativo all’anno 1774 (Berlino, 1776), pp. 455 - 519; l’altra nei Mémoires depuis V avénement de Frédéric-Guillaume II au