Bibliografia Vichiana I

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ZOEGA - HEYNE ■ KOEPPEN

dito, e soltanto nel 1817 venne pubblicato in tedesco, presso il Dieterich di Gottinga, alle pagine 306-15 delle Abhandlungen raccolte e illustrate da Federico Gottlieb Welcker. Ma di quelle sue opinioni omeriche, e magari di una sua eventuale lettura della Scienza nuova ( « eventuale », giacché, nella citazione trascritta sopra, così il Vico come gli altri sono evidentemente allegati di seconda mano attraverso il Cesarotti), lo Zoega potè bene discorrere a voce o in iscritto con amici e corrispondenti, tra i quali ultimi particolare importante era 10 Heyne. Chi scrive non è riuscito a vedere il libro dello Schow. Comunque, cfr. L. Friedlander, Die homerische Kritikvon Wolf bis Grate (Berlino, 1853), p. 4; Volkmann, op. cit. più oltre, pp. 44-47; Finsler, op. cit. più oltre, p. 210. 8. Heyne. —Si conosce con quanta virulenza, dopo la comparsa dei Prolegomena del Wolf (1795), Cristiano Gottlob Heyne (1729-1812) polemizzasse contro quel suo già discepolo. Discorrendo di ciò col Cesarotti in una lettera del 19 settembre 1798, il Merian scriveva che l’accesa disputa verteva su un «simple poiut d’honneur», dal momento che « Heyne est positivement du méme avis que Wolf», pure insinuando che « Wolf, qui autrefois fréquenta ses legons à Gottingue », tenesse de lui « son opinion sur Homère ». Ed effettivamente è ormai assodato che in certe sue lezioni del 1790 lo Heyne non solo, come poi il Wolf. manifestò l’idea d’ una genesi graduale dei poemi omerici, ma, dopo avere posto i costumi e la civiltà dei tempi omerici allo stesso basso gradino di quelli dei popoli selvaggi, professò che dalla psicologia di questi si potesse risalire a quella degli eroi del Vlliade e delVOdissea. Viene fatto pertanto di domandare se, per avventura, anche lo Heyne conoscesse, almeno indirettamente, la Scienza nuova. Al che è da rispondere che nel 1790 poteva bene conoscere ciò che della Discoverta del vero Omero aveva scritto 11 Cesarotti (v. sopra pp. 391-93) : tanto più che proprio nel 1790, e proprio a proposito di Omero, egli, come s’è visto in questa medesima pagina, era stato in carteggio con lo Zoega. Cfr. F. Nicolini, Divagazioni omeriche, pp. 90 e 84. 9. Koeppen. Basterà ricordare che, avesse ono conoscenza diretta o indiretta delle teorie omeriche del Vico, egli non fece se non ripetere categoriche affermazioni vicinane