Bibliografia Vichiana I

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« LE GLOBE » - ALLIER

Opuscoli, il quarto e quinto sulla Scienza nuova. Vero è che dei quattro venne pubblicato, nel numero del 21 ottobre 1826, soltanto il primo. S’aggiunga per ultimo che, come in quello del 17 maggio 1827 lo Jouffroy diè primamente il suo articolo sul Bossuet, il Vico e lo Herder citato più oltre, così nei numeri del 24 giugno e del 23 luglio 1830 Carlo Magnin, secondo s’ è visto (p. 400), inserì per la prima volta il suo già mentovato Examen sur les systèmes de Vico et de Wolf. Per la lettera del De Angelis al Michelet cfr. Donati. Nuovi studi, p. 479. 7. Allier. — Nell’agosto 1826, dopo ch’ebbe fatto preannunziare nella Thémis la non lontana comparsa della sua versione della Scienza nuova . (v. sopra pp. 54-55 e cfr. più oltre sezione quarta, capitolo primo, paragrafo I, numero 1), il Michelet ricevè lettere da un signor Allier, « avocat à la cour royale de Paris ». Codesto Allier, comunicatogli d’avere condotto a termine da tre anni un’altra traduzione francese della medesima opera e di non attendere se non « un moment favorable » per pubblicarla, gli faceva osservare che gettare sul mercato due versioni dello stesso libro avrebbe nociuto ad entrambe : ragione per cui lo pregava di riceverlo per venire a un « arrangement ». Cose tutte che ripeteva in altra missiva di pochi giorni dopo, nella quale aggiungeva d’avere trovato un editore, e che bisognava affrettarsi, dal momento che a volgere in francese 1’ opera vichiana attendevano ancora altri due studiosi: « M.M. Ballanche et De Angelis». Come s’è visto (p. 490), pare che codesta traduzione del Ballanche esistesse soltanto nell’immaginazione dell’Allier; e lo stesso sembra sia da ripetere, e forse con minore incertezza, nei riguardi di quella del De Angelis, eh’ è naturalmente quel Pietro de Angelis, già mentovato nel numero precedente (p. 493). Giacché, interrogato per lettera dal Michelet, il De Angelis gli rispondeva (28 agosto 1826) di conoscere i lavori vichiani dell’Allier (da che si direbbe che anche i’Allier, come il Michelet, si rivolgesse a lui per aiuti), ma d'ignorare «le noni de l’autre traducteur de mon illustre compatriote ». Sembra assai probabile che, malgrado le sue iterate assicurazioni in contrario, la traduzione dell’Allier fosse ancora lontana dall’ essere condotta a compimento. Comunque, in altra lettera al Michelet del 23 agosto 1826 egli premesso d’es-