Bibliografia Vichiana II

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SAINTE-BEUVE - BOULUER ■ RIGAULT

agosto 1850 sull’abate Galiani, del quale si dice che « il avait des pensées grandes, élevées, sublimes, dignes de Vico», ecc., ma tutt’ a un tratto « déjouées par des lazzis». Meno rapida è l’altra citazione del Nostro che ricorre nell’altro «lundi» dell’ll decembre 1854, ove, dopo essersi osservato, a proposito della traduzione francese del poema dantesco pubblicata dall’alto magistrato Mesnard, che quello è « l’expression de l’histoire de son temps prise au sens le plus étendu, l’expression non seulement des passions, des haines politiques, des luttes, mais encore de la Science, des croyances et des imaginations d’alors », si soggiunge : « Ce que Vico avait dit ingénieusement de Dante, considéré par lui comme une sorte d’historien idéal, une étude critique et ime élaboration attentive de chaque ordre de faits l’ont vérifié rigoureusement et confirmé». Cfr. Causeries du hindi , nona edizione (Paris, Garnier, s. a.), 11, 423 e XI, 208. Per un altro accenno del Sainte-Beuve al Nostro cfr. qui appresso il numero 24. 24. F. Bouillier, I. Rigault. Largamente si discorre del Vico in due libri, i quali, di grande risonanza nel momento della loro pubblicazione, sono anche oggi consultati di continuo. L’uno è VHistoire de la philosophie cartésienne (Paris, Durand, 1854) di Francisque Bouillier (1815-99) : l’altro VHistoire de la querelle des anciens et des modernes di Ippolito Rigault (1821-58), pubblicata primamente a Parigi nel 1856. Circa il primo, basterà qui un semplice rimando ai capitoli XXII e XXIII della seconda parte, e in modo particolare alle pagine 524-34. Qualche parola è da aggiungere intorno al secondo, divenuto celebre prima ancora d’ essere messo a stampa a causa d’ una discussione di oltre sei ore suscitata da esso alla Sorbona, alla quale l’autore l’aveva presentato manoscritto quale tesi di laurea. Né è da escludere che tra gli oggetti di quella disputa fosse anche il nono capitolo della terza parte, consacrato a un’ ammirativa esposizione della Discoverta del vero Omero vichiano. Per lo meno, il Sainte-Beuve, riecheggiando quel certame accademico, che, a suo dire, raggiunse un alto grado di eleganza, osserva che, per suo conto, avrebbe trattato la storia di quella « querelle » come un « épisode distinet et tranché d’ histoire littéraire frangaise », come « une Fronde en trois actes », ecc., « les complications étrangères y tenant moins de place, et les grands philosophes enigmatiques comme Vico ne faisant tout au plus que s’apercevoir à l’horizon, car, dès qu’ils interviennent, il écrasent un peu trop les nòtres ». L’ Histoire del Rigault fu ristampata nelle CEuvres complètes (Paris, Hachette, 1859) : cfr. prima edizione, pp. 449-61 ; seconda, pp. 478-88. Del Sainte-Beuve v. Causeries citate, « lundis » del 15 e 22 decembre