Cubismo e futurismo : con 32 illustrazioni di Balla, Boccioni, Braque, Carrà, Cezanne, Picasso, Russolo, Severini, Soffici
al pari di loro, e senza un riparo per miglia e miglia ; arlecchini e pagliacci macilenti, randagi per i sobborghi delle grandi città o seduti all’ uscio delle baracche seguendo con gli occhi avidi Colombina che, in sandali, coperta appena di un gonnellino a scacchi e con un bambino in collo, va e viene dalla tenda alla marmitta, mentre un marmocchio più grandino si gingilla col tamburo e col cappello a bubboli del babbo, o ruzza tra le ciarpe e le trombe col cane ammaestrato ; — atleti in maglia paonazza o azzurra, gloriantisi dei mostruosi bicipiti, accanto agli enormi manubri truccati, o vergognosi della loro magrezza ; — vagabondi e accattoni rassegnati, abituati a tutto, trascinanti Je loro ossa stanche per le dure vie della terra sotto un cielo bigio e solitario. Fu alludendo a queste opere che Guillaume Apollinaire, il quale scrisse di Picasso verso quell’ epoca, notava già la sobrietà verso cui tendeva la sua ricerca e quel ritorno a una più generale comprensione delle cose viste nella loro corposità e non più dissolte per le varie accidentalità delle illuminazioni e dei riflessi. «La couleur a des matités de fresques, les lignes sont fermes.... Le gotîùt de Picasso pour le trait qui fuit, change et pénètre et produit des exemples presqu’uniques de pointes sèches linéaires où les aspects généraux du monde ne sont point altérés par les lumières qui modifient les formes en changeant les couleurs ». Tuttavia il passo decisivo, quello che doveva condurre il nostro artista in un campo di esperienze molto più avanzate non fu fatto che un paio d’ anni più tardi, e cioè quando egli, dopo essersi progressivamente allontanato dal modo di vedere degli impressionisti, trovò in un’ arte opposta alla loro un fondamento più fermo alle sue ricerche ulteriori. Quest’ arte fu la pittura e la scultura degli antichissimi egiziani, e quelle affini — e forse anche più nativamente sintetiche — dei popoli selvaggi dell’Affrica meridionale. Un altro artista, prima di lui, Gauguin,