Cubismo e futurismo : con 32 illustrazioni di Balla, Boccioni, Braque, Carrà, Cezanne, Picasso, Russolo, Severini, Soffici

Ora si è visto che questa pienezza e tragicità formano appunto:

l’ oggetto delle ricerche ‘del cubismo). 10

Ma ho parlato di volumi, di piani, di sodezza tangibile eccetera. Ecco un altro punto capace\di generare equivoci e che bisogna chiarire, a costo anche di ripetersi. Potrebbe darsi infatti che qualcuno credesse fine del cubismo il giungere al risalto, allo sbalzo delle masse, quali a un dipresso sono raggiunti dallo scultore nei basso o altorilievi. Avvertiamo subito che si tratta di tutt’ altra cosa.

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Michelangielo, che sembra avere inclinato verso una tale concezione della pittura, scriveva a Benedetto Varchi: «Io dico che la pittura mi pare più tenuta buona, quanto più va verso il rilievo ». È una sciocchezza, e per essersene fatto talvolta un precetto, il pittore della Sistina commise quelle gelide turpitudini che sono le Sibille e i profeti della famosa volta. Quando invece seguì il suo genuino istinto pittorico, come nel Peccato originale, lo stesso Buonarroti mostrò d'intendere meno grossamente il problema dei volumi, del chiaroscuro, e spesso lo risolse in modo che i moderni cercatori possono avvantaggiarsi del suo esempio. «I mezzi dei cubisti... — scrivono Gleizes e Metzinger — uno studio attento di Michelangiolo ci autorizza a dire che hanno le loro lettere di nobiltà ».

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Come si deve dunque porre e risolvere questo problema ? Ricorrerò ancora a un esempio. Immaginiamo un paese — un