Cubismo e futurismo : con 32 illustrazioni di Balla, Boccioni, Braque, Carrà, Cezanne, Picasso, Russolo, Severini, Soffici
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campo, una casa, degli alberi, una collina. Il pittore cubista vede tutte codeste cose come un insieme omogeneo, fisso, corposo, assiso, stabile : e sono queste qualità intime della realtà che egli vuol rendere. È evidente che uno studio della struttura generale di ciò che vede sarà necessario anzitutto. Ne ricaverà che la casa, la collina, gli alberi, il campo consistono di superfici piane convesse o concave; perpendicolari, orizzontali o inclinate, aventi fra loro un dato rapporto di posizioni, di proporzioni e di misura. Però questa costatazione di puro ordine scientifico, non risponde che preliminarmente al carattere del vero che gli sta dinanzi. L' artista sente oltre codeste forme qualcosa di sostanziale; una pienezza interna, una compaginatura — mi si passi la parola — che potrebbe spiegarsi in altre infinite superfici, in altri piani; in volumi collegati gli uni con gli altri; come una densa ‘anatomia (1) onde l’ esterno visibile non è che uno dei mille possibili aspetti. Così, ecco che la collina non è più per lui un semplice rigonfiamento del terreno — egli ne intuisce il sezionabile contesto interiore —; la casa: una grande scatola murale di cui non si vedono che due lati — egli la percepisce nella sua compatta
totalità —; gli alberi: dei fusti sormontati da un pennacchio di fronde leggere — egli conosce la corposità concomitante delle loro fibre — ; il campo: una distesa sabbiosa — egli ne sente
il subbasamento centripeto, le stratificazioni sotterranee, la cu-
batura profonda. Arrivato a concepire così la realtà, non gli resta se non svi-
(1) Noto che questo modo d'intendere il vero deriva appunto, per ‘estensione, da un nuovo sistema di esperienze anatomiche. « Le docteur Doyen, ayant congelé un cadavre, le decoupe en tranches sagitales (frontales) et de tronconnage (horizontales). Des photographies sont prises de ces « tranches ». C'est sur cette anatomie nouvelle que les peintres ont étudé.,. ScAPINI: Les marches du sud-ouest It Aoùt 1911.