Cubismo e futurismo : con 32 illustrazioni di Balla, Boccioni, Braque, Carrà, Cezanne, Picasso, Russolo, Severini, Soffici
Inquanto alla materia pittorica; la ricchezza espressiva degli accordi cromatici e lineari; l’ unità profonda pittorica delle diverse parti dell’ opera; delle masse, dei volumi, dei piani; inquanto a tutto ciò insomma che forma il pregio capitale di un dipinto, dubito forte che questi fanatici del passato, ne abbian mai avuto un'idea.
Che, se no, come si potrebbe poi non esser sensibili alla bellezza di un’ arte — la nostra — che di quegli elementi espressivi ha fatto il punto centrale delle sue ricerche ?
Il fatto è, siamo franchi, che fino ad oggi sono pochissimi per non dir punti, coloro che hanno realmente amato nella pittura quello che bisognava amare anzitutto — LA PITTURA.
Che hanno afferrato davvero quello che si trattava di afferrare, in un dipinto — e sia esso quanto si vuole famoso ed ammirato da tutti.
Ed è uno dei più grandi meriti degli artisti moderni, da Gustave Courbet a noi, aver riportato la loro arte alla sua aristocratica purezza nativa, rinunziando alle varie specie di lenocinî e di compromessi che l’ hanno sempre resa ibrida e subalterna, quasi essa fosse incapace di farsi comprendere e gustare per le sue qualità e per la sua sostanza propria.
Ma io non ho fatto fin qui che accennarvi i diversi intoppi che si deve scansare per arrivare alla comprensione dell’ arte moderna in generale : di quell’ arte cioè che nata in Francia nella prima metà del XIX secolo, è andata via via affinandosi e liberandosi da ogni ibridismo, fino ad affermarsi nella sua più intransigente genuinità con la cosiddetta scuola cubistica.
Mi resta a denunziarvi alcuni altri errori, chi voglia dallo
studio di quell’ ultima forma di bellezza fare il passo in avanti