L'elemento slavo nell'albanese della Calabria Citeriore

Il vocabolo deve esser derivato allo slavo dal latino delle colonie romane. Hahn : kdisqa, tino da fermentare. Cfr. ngr. —Mikl., kddcja, tino da fermentare. —Meyer ; cita Jcade dal ser. kada , tino, tinozza. —Alb. C.: Icakdve , kakdva, vaso grande in cui si caglia il latte, fa pensare a un lat. cacabus , vaso. klds spiga, ser., nsl., bulg.—Mikl.: idem, spiga, presso gli Albanesi di Dalmazia, da una base kal. —Meyer; ammette che kal alb., spiga, rivenga allo slavo e all’antico slavo.—Alb. C.: kalii, la spiga. Lo slavo Mas si riconnette a una forma kldsì asl., e questa a una base kol-si che è un participio sostantivato di un verbo dalla radice kol, kal, donde deriva il verbo asl. Telati , pungere, battere, kalàti, fendere, nsl. e ser,, e significa ciò che fende e punge come è della spiga. kljuc chiave, nsl., ser., bulg.: cfr. clavis , lat., nXsCg, gr.; bulg. anche kltè. — Hahn: kVutèi , klitM , chiave. — Raps.; Micce , chiave. Meyer : cita la forma alb. Tcliiiè, derivata secondo luì dallo slavo ser. e bulg.—Alb. C.: kltic e Hd, chiave. kob dea gabbia, capponaia, nsl., ser. —Alb. C.: gobdccie t pezzi di legno messi assieme a forma di gabbia; gac, gabbia, S. B, Ul. kokóS nsl., ser., bulg., gallina; kokóM, asl.—Hahn: kokóè-i , gallina.—Meyer: kokóS, gallo, dallo slavo serbo e sloveno. —Alb. C.; kokó, gallina. Può darsi che l’alb. derivi direttamente, come opina il Meyer, dallo slavo, ma giova avvertire che qui abbiamo parallele imitazioni di suono: ngr. xózorog , rnag. kakas , venet. còca, friul. kóke , per designare Paniraale dalla caratteristica emissione di voce. ko Idò ciambella pane rotondo, nsl., ser., bulg.; riferibile a kolo , ruota, circolo, asl. nsl., ser. bulg.—Hahn e Rossi rispettivamente: kuldtSi, culaccie, ciambella.— Mikl. : knletS , ciambella.Meyer : kuVdtà , ciambella, che dice derivato dallo slavo. friul. koldz Alb. G.: kulidcci 7 ciambella.

22