L'elemento slavo nell'albanese della Calabria Citeriore
Queste forme concordi attestano la presenza della base slava, mentre non potrebbero ricondursi al gr. ol£cj, friggere. piiliati spirare, soffiare, ser.; pillati , nsl. —Meyer: puxt con un dim. puxize, arietta, alb. cal. e sic., che dice derivato dallo slavo. —Alb. C. : pubi, soffio, aura, aria. Il puxize citato dal Meyer ha prettamente il soffino dei dimiu. slavi. razhiti — disperdere, abbattere, vincere, nsl., ser., bulg.Hahn: razhiti* , aborrisci. —Raps.: razhissi, respinse.—Cam.: razbise , resbise , dissipare,—Meyer; razbitis, aborrisco; cita l’alb. cal.: razbis, respingi, e ammette derivato dallo slavo. — Alb. C. : razbisi, respingere, r àbiti rapire, portar via, dividere, asl. —Bogdan: rembuem. rapere. —Leake: rembéh, agnato. —Meyer: rembén, preda, che crede dall'it. rubare coll’inserzione della nasale.—Alb. C.: rembéi, afferrò. Stento a ritenere secondo il Meyer che l’esito albanese derivi dall’it. rubare. Vero è che abbiamo nell’albanese esempi di u cangiato in e : tonica, gr. algvXog, cortese, alb. rjfieXs; gr. xgvTts, salo, alb. xgenl-js; protonica , gr. Qvg-óg, solco, alb. Qepóije. Ma è più ovvio che sia derivato dall’asl. essendo che l’<j radicale del rubiti slavo ha già in sé la tonicità nasale che si palesa negli esiti albanici. *rùdùTcy asl., lattuga; radica , bulg.—Alb. C.; riljika, ravanello. Il d slavo s’è mutato in l nell’albanese palatizzandosi in Ij per la consueta giunta inorganica d’un j epentetico. Cfr. per il passaggio di din l : l'eolico XCaxog per diaxog-, lat. meditor da confrontarsi con gsXstà; dingua e lingua ; dacryma e lacryma ; alb. XUj e per òCxij, giustizia to. cpiXó ije, geg. cpidó-ije , incomincio ; ovd« e ovXs, via, òdóg , slav. ulica. répa rapa, nsl., ser.; ré pi, ravanello, bulg.—Rossi: repsa, repa, ravanello. —Alb. C.: répa , rapa , rapa; rapijta , cicoria selvaggia, erba dura.
32