L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

AL PRINCIPIO DEL XX SECOLO

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ravvicinamento- Sì, schietta e leale confessione, da ambe le partì, dei propri torti ; lasciamo le recriminazioni storiche, roba da cimitero e da morti, e viviamo della vita di Colui che ci ha appreso il « Padre nostro che siete nei Cieli * . Soltanto in questo modo giungeremo all’ accordo e, seguendo questa via, non avremo fatto altro che applicare anche alla questione del Calendario questione pregna di importantissime conseguenze sociali la norma che ci ha tracciato il regnante Pontefice: « Instaurare omnia in Christo ». E giacché sono su questa via, che é pur bella, mi fo ardito a indirizzare un appello alla lealtà tedesca « an die deutsche Geradheit », La responsabilità lasciamo la parola colpa del triste divario che affligge la Cristianità e tanto nuoce anche alla scienza e alle relazioni internazionali ? ricade, in non piccola parte, sui Protestanti di Germania La conoscenza la più superficiale dello stato delle cose in Oriente, all’ epoca della riforma gregoriana e per lungo tempo dappoi, ci mostra la Chiesa ortodossa nell’ impossibilità di coltivare seriamente le scienze e di darci studii originali e approfonditi, anche su materie ecclesiastiche. Ove poteva essa trovare i mezzi ed i libri, e ov' erano i centri ove potesse formarsi il suo clero per un’istruzione religiosa superiore? Lodevoli eccezioni certo non mancano, ma parlo della condizione generale fotografata, in qualche modo, nei volumi della Bibliographie hellénique di Emilio Legraud. Ora chi si incaricò di dare all’ opposizione alla riforma gregoriana un’ apparenza almeno di scienza e di fedeltà agli antichi canoni ? I Protestanti di Germania. Tutte le più insigni equivocazioni e le più speciose obbiezioni relative al computo pasquale, vennero dalla Germania ; là era 1’ arsenale che forniva le armi al mondo ortodosso; credo poter asserire che, nella questione del Calendario, il mondo ortodosso non ha creato nulla, affatto nulla ; ed anche le elucubrazioni apparentemente nuove ed originali di oggidì per difendere il mantenimento del computo pasquale ortodosso non sono che ripetizioni, starei per dire storpiature, dei prodotti dell’ opposizione protestante dall’ epoca della riforma alla metà del decimo ottavo secolo. Ecco perchè mi permetto un appello alla lealtà tedesca, fiducioso che la Germania, spiacente pel poco buon servigio che, in fondo, ha reso essa pure non. meno alla Cristianità die alla scienza ed alle relazioni internazionali, farà oggi servire la sua grande potenza ad accelerare almeno l’unificazione delle date. Finalmente, giacché tutti e anche noi Cat-