La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

4 PARTE PRIMA

tamente e addentrarsi nella meccanica, nella geologia, nell'astronomia, in altre scienze ancora.

E allo sviluppo mentale sembra corrisponda il processo cronologico della sua attività. Non ch'egli abbia atteso la vecchiaia per dedicarsi agli studi scientifici, che anzi appariscono in ogni tempo di sua vita. Ma chi consideri il complesso della attività di Leonardo, s'accorge che nella sua giovinezza, prima del 1483, l’arte prevalse, che nel periodo dal 1483 al 1500 arte e scienza sl svilupparono parallelamente, e che solo dopo il 1500 l’attività scientifica predominò nettamente.

Tale processo di successione può essere di doppia natura. Può essere infatti che l'artista senta tanto il suo potere spirituale sulla natura offerta al pubblico, e questa tanto radicalmente trasformi in un proprio originale linguaggio, che finisca per bramare di assottigliare quel linguaggio stesso sino a ridurlo a formula matematica, a causa prima senza residuo di spoglia : allora l’arte ha fine per un eccesso di attività spirituale. E può essere invece che l'artista si abbandoni con tanto scrupolo oggeitivo alla natura che l’attornia, per riprodurla, per costruirla, per spiegarla al pubblico quale essa è, che finisca per meccanizzare la sua mano, per consumare la propria individualità dinnanzi la realtà empirica, divenuta oggetto di analisi scientifica : allora l’arte ha fine per un difeito di attività spirituale. E anche se gli estremi si tocchino, un'eventuale identità di risultati nulla toglie alla essenziale diversità dei processi.

Quale dei due fu seguito da Leonardo? La questione è fondamentale, perchè involge tutto l'apprezzamento non solo dell’arte, ma anche della mente di lui. A seconda della soluzione infatti, può apparire l’attività artistica di lui come un semplice ponte trovato per giungere alle ricerche scientifiche, o invece l’attività scientifica come un'appendice, sia pure amplissima e importante, di una vita vissuta nell'arte.