La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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PREMESSE TEORICHE 11

« Voi (scrittori) avete messa la pittura infra l’arti meccaniche; cierto se i pittori fussino atti a laudare collo scrivere l'opere loro come voi, io dubito non giacerebbe in sì vile cognome ; se voi la chiamate meccanica, perchè è prima manuale chè le mani figurano quel che tenevano nella fantasia, voi scritteri disegniate colla penna manualmente quello che nello ingiegno vostro si truova » (1).

E che cos'è l’effetto della fantasia se non la « prima verità » a differenza dell'altra verità, quella del filosofo? « La pittura si estende nelle superficie, colori e figure di qualunque cosa creata dalla natura, e la filosofia penetra dentro ai medesimi corpi, considerando in quelli le lor proprie virtù, ma non rimane satisfatta con quella verità che fa il pittore, che abbraccia in sè la prima verità di tali corpi, perchè l'occhio meno s'inganna » (2).

La « prima verità » non è, come potrebbe credersi, la verità della visione fisica, ma sì della ragione contemplativa che supera i sensi. « I sensi sono terestri, e la ragione sta for di queli, quando contempla » (3).

Perciò chi è « eccellente operatore, » è tale perchè possiede perfetto « giudizio » ; e chi non ha perfetto « giudizio » non può essere buon operatore.

« Quando l’opera sta pari col giudizio, quello è tristo segno in tal giudizio; e quando l’opera supera il giudizio, questo è pessimo, come accade a chi si maraviglia d’aver sì bene operato; e quando il giudizio supera l’opera, questo è perfetto segno ; e se vi è giovane in tal disposizione, senza dubbio questo sarà eccellente operatore, ma sarà componitore di poche

(1) Richter, 654. (2) Trattato, B. 6. (3) Cod. Trivulzio, 33 r. Il Codice di'Leonardo da Vinci nella Biblioteca

del Principe Trivulzio, trascritto da Luca Beltrami, Milano, MDCCCXCI tav. 60.