La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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L'ARTE DI LEONARDO 195

visione d’arte, perchè il dolore si espande, con ritmo simile a quello dell’onda che sfiora la superficie dell’acqua, e può comporsi in una sintesi superiore, che è la necessità.

Una famiglia in una grotta e una raccolta d’uomini attorno una tavola, malgrado la differente occasione sentimentale, traducono se stessi in una medesima aitività spirituale. È ciò prova che quell’attività spirituale non è di occasione : è l’arie stessa

di Leonardo .

* E

Nella ghirlanda di fiori sovrapposta alla « Cena», la massa del fogliame è compatta, e a un tempo interrotta dalle frutta e dai legacci luminosi. Ed essa ci permette di ricostruire mentalmente ciò che fu l’effetto degli intrecci decoranti la sala delle Assi. Foglie, rami e corde si sovrapponevano senza quasi lasciare uno spazio vuoto. Un gioco continuo di luci, un indietreggiare e un avanzare, un morire e un rinascere continuo di motivi, tanto più libero quanto più abbondante, costituiva la vita di quella decorazione. Ci sono infinite pause, ma tutte brevissime, chè subito le interrompe un nuovo accento. Movimento portato ai limiti estremi. E nell’estrema realizzazione consisteva la sua bellezza. Appena, con più calmo criterio, il Correggio trattò un simile motivo nella Camera di S. Paolo, la mancanza dell'estremo, fece sentire troppo l’abilità della riproduzione.

Non è possibile immaginarsi la « Battaglia d'Anghian ». La descrizione del Vasari e il noto disegno del Rubens (1) non

(1) Più volte pubblicato. È opportuno vederlo nella monografia cit. del Sirén, dove è accompagnato da disegni di Leonardo fatti per la medesima composizione, a fine di convincersi che nel disegno del Rubens non c'è punto Leonardo. D'altronde il Rubens non potè eseguire la copia direttamente dall'originale. Il Berenson indica una copia antica e migliore nella coll. Horne: The Drawings cit., I, 61.